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sabato 8 agosto 2020

Gli zombie esistono e vivono tra noi, con buona pace dell'umanità

Mi sono sempre chiesto, ma un essere umano può vivere come uno zombie? Intendo privato di quella capacità minima di intendere e di volere che riconosciamo nella nostra specie. Un involucro senz’anima ne sentimento.

Non parlo di sociopatici, psicopatici, serial killer, gente priva di empatia o altra gente affetta da disturbi psichici gravi. Neanche dei cattivi, quelli che schiaccierebbero qualsiasi cosa o qualsiasi persona per i loro interessi. Quelli so che esistono, sono spesso CEO o politici di successo.

No parlo di quelli che, come zombie, vivono senza umanità e non sono senzienti.

Mi sono sempre detto di no, come può essere, gli zombie sono leggende, non esistono nella realtà.

Poi però oggi mi imbatto in un tweet:

Chiaro sapevo che sui social la demenza regna sovrana, e che molti spengono il cervello prima durante e dopo la scrittura, ma qui mi sono fermato a riflettere.

Non voglio entrare nella questione immigrazione. Si tratta di una questione estremamente più complessa delle semplificazioni che si trovano sui social o all’abbaiare politico bipartisan.

Ma voglio entrare nel merito del post:

La scelta di mettere la foto di un bebè, la costruzione della frase, l’uso tipico della “K” e delle contrazioni da giovanilismo da ritardato, il concetto espresso, il gioire della sofferenza altrui e la trasudante arroganza e senso di superiorità, l’ignoranza … tutto in poche righe.

Tutto il costrutto è agghiacciante. Ma quello che viene fuori non è neanche l’eccellenza del male, ma solo una estrema povertà etica, morale, umana e concettuale.

Non so se l’account sia vero o un fake, e francamente il punto non è quello, il fatto che cose simili ci siano in giro in rete è il punto, e purtroppo spesso anche con una visibilità che non meriterebbero: partono i commenti pro e contro.

E presto c’è chi gira la cosa in politica e quindi parte l’abbaio bipartisan spesso off topic del tu sei peggio di me facendo girare questa pochezza più del dovuto.

Certe cose, invece, andrebbero semplicemente derubricate a: ecco gli zombie esistono. Oggi lo ho visto con i miei occhi, si può sembrare vivi ma si è privi dei termini che definiscono l’umanità.

Dovrei spiacermi per il soggetto dietro quel post? Dopo tutto è evidente che siamo di fronte ad un caso umano, probabilmente, irrimediabile. Forse, ma non è mia intenzione oggi farlo.

Voglio esprimere qui oggi, invece, il cordoglio per una altra intelligenza che si è spenta.

Oddio non sono sicuro che lo spegnimento sia avvenuto con quel post, probabilmente il soggetto è in stato di zombificazione da molto tempo, ma oggi lo ho visto e apparentemente, visto che sembra esserci un like, non è solo.

Evidentemente gli zombie si riconoscono tra loro e ce ne sono più d’uno in giro. E lavorano (forse), votano (probabilmente), si riproducono e magari tirano su famiglie e figli zombificati allargandosi nella società umana come un virus.

Scrivevo pochi giorni fa sull’anniversario della bomba su Hiroshima, e concludevo il post dicendo che non sono sicuro che l’umanità, inteso come genere umano, abbia imparato la lezione.

Ecco, dopo aver visto questo post sono ancora più convinto, perchè adesso ho la prova che oltre alla umanità ci sono anche gli zombie da considerare.

PS: non avrei dovuto dare spazio al post, di solito certe schifezze le evito. Ma “semel in anno” mi piace ricordare che esiste una differenza tra me e loro. E se dovessi diventare come loro, uno zombie, per favore sopprimetemi.

Gli zombie esistono e vivono tra noi, con buona pace dell'umanità

Mi sono sempre chiesto, ma un essere umano può vivere come uno zombie? Intendo privato di quella capacità minima di intendere e di volere che riconosciamo nella nostra specie. Un involucro senz’anima ne sentimento.

Non parlo di sociopatici, psicopatici, serial killer, gente priva di empatia o altra gente affetta da disturbi psichici gravi. Neanche dei cattivi, quelli che schiaccierebbero qualsiasi cosa o qualsiasi persona per i loro interessi. Quelli so che esistono, sono spesso CEO o politici di successo.

No parlo di quelli che, come zombie, vivono senza umanità e non sono senzienti.

Mi sono sempre detto di no, come può essere, gli zombie sono leggende, non esistono nella realtà.

Poi però oggi mi imbatto in un tweet:

Chiaro sapevo che sui social la demenza regna sovrana, e che molti spengono il cervello prima durante e dopo la scrittura, ma qui mi sono fermato a riflettere.

Non voglio entrare nella questione immigrazione. Si tratta di una questione estremamente più complessa delle semplificazioni che si trovano sui social o all’abbaiare politico bipartisan.

Ma voglio entrare nel merito del post:

La scelta di mettere la foto di un bebè, la costruzione della frase, l’uso tipico della “K” e delle contrazioni da giovanilismo da ritardato, il concetto espresso, il gioire della sofferenza altrui e la trasudante arroganza e senso di superiorità, l’ignoranza … tutto in poche righe.

Tutto il costrutto è agghiacciante. Ma quello che viene fuori non è neanche l’eccellenza del male, ma solo una estrema povertà etica, morale, umana e concettuale.

Non so se l’account sia vero o un fake, e francamente il punto non è quello, il fatto che cose simili ci siano in giro in rete è il punto, e purtroppo spesso anche con una visibilità che non meriterebbero: partono i commenti pro e contro.

E presto c’è chi gira la cosa in politica e quindi parte l’abbaio bipartisan spesso off topic del tu sei peggio di me facendo girare questa pochezza più del dovuto.

Certe cose, invece, andrebbero semplicemente derubricate a: ecco gli zombie esistono. Oggi lo ho visto con i miei occhi, si può sembrare vivi ma si è privi dei termini che definiscono l’umanità.

Dovrei spiacermi per il soggetto dietro quel post? Dopo tutto è evidente che siamo di fronte ad un caso umano, probabilmente, irrimediabile. Forse, ma non è mia intenzione oggi farlo.

Voglio esprimere qui oggi, invece, il cordoglio per una altra intelligenza che si è spenta.

Oddio non sono sicuro che lo spegnimento sia avvenuto con quel post, probabilmente il soggetto è in stato di zombificazione da molto tempo, ma oggi lo ho visto e apparentemente, visto che sembra esserci un like, non è solo.

Evidentemente gli zombie si riconoscono tra loro e ce ne sono più d’uno in giro. E lavorano (forse), votano (probabilmente), si riproducono e magari tirano su famiglie e figli zombificati allargandosi nella società umana come un virus.

Scrivevo pochi giorni fa sull’anniversario della bomba su Hiroshima, e concludevo il post dicendo che non sono sicuro che l’umanità, inteso come genere umano, abbia imparato la lezione.

Ecco, dopo aver visto questo post sono ancora più convinto, perchè adesso ho la prova che oltre alla umanità ci sono anche gli zombie da considerare.

PS: non avrei dovuto dare spazio al post, di solito certe schifezze le evito. Ma “semel in anno” mi piace ricordare che esiste una differenza tra me e loro. E se dovessi diventare come loro, uno zombie, per favore sopprimetemi.