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mercoledì 27 gennaio 2010

SIAE o NOAE? equo compenso a chi?

SIAE

Image by Air Force One via Flickr

ebbene si! ci siamo ricascati!

è passato un altro scatto di quel famelico succhiarisorse che è la nostra “amata” SIAE che non soddisfatta degli introiti ricevuti dalla prima introduzione dell’”equo compenso” si è fatta appoggiare ed approvare dal buon Sandro Bondi, minstro dei beni culturali (sic) un nuovo listino con una ampia estensione del prelievo per il famigerato “equo compenso”.

Di che si tratta? del solito balzello fantasioso che va a colpire le nostre tasche. l’idea di base è: qualsiasi supporto che può essere usato per copiare, archiviare, storare registrare materiale coperto da copyright va fatto pagare tenendo in considerazione che potrebbe essere usato per la violazione del copyright e quindi vanno compensati “in anticipo” gli autori prelevando alla fonte una quantità di denaro proporzionale alla capacità di storage del supporto.

In questa categoria rientrano quindi anche i telefoni e qualsiasi oggetto che possa, nei fatti, storare dati eo riprodurli.

nel silenzio piu generale si è quindi effettuata l’ennesima manovra di prelievo fantasioso nelle nostre tasche.

Sono sicuro che il buon Bondi, i suoi tecnici, ed i tecnici della SIAE abbiano calcolato in maniera approfondita ed esaustiva le cifre da associare ad ogni supporto, tenendo presente anche accurati meccanismi di predizione di come questi saranno usati in maniera da poter distribuire il denaro raccolto correttamente a chi ne ha diritto. Mi piacerebbe anche che facessero comunicazione di queste sofisticate tecnichge di calcolo e predizione, le userei per caqlcolare i numeri del superenalotto. ovviamente qualsiasi sarcasmo in questo campo è lecito.

come faranno a sapere che il dvd che ho in casa lo uso per registrare la musica di x e non di y…..

per non parlare del disco che ho nel lettore di mysky…non sapevo che anche registrando i film su mysky stessi facendo una violazione del diritto di copyright anche se pago appositamente un canone per tale servizio.

ed i miei appliances in casa, che hanno dischi, dovranno pagare l’equo balzello?

non mancherà molto che in SIAE realizzino che anche la carta può essere usata per trascrivere materiale coperto da copiright, se trascrivo la partitura o la tabulatura di un brano sto, di fatto, archiviandone i dati. e che dire poi del fatto che suono la chitarra e le tastiere (male per fortuna)? potrei suonare qualcosa che è coperto da copyright…

e se poi mi ricordo una canzone? la ho registrata in testa…..

capisco che occorra controllare la pirateria e garantire un goiusto ed equo compenso agli autori, ma certe strade sono di difficile percorrenza e la soluzione da noi adottata non può non generare perplessità sia in termini di efficacia che in termin di legalità, senza contare il giudizio etico e morale.

Qualcuno potrebbe obiettare che la manovra consente al carrozzone SIAE di raccattare denaro fresco utile al suo mantenimento, e che la redistribuzione degli utili agli autori sia ben fuori dalle intenzioni e dalla portata dell’ente…non fosse altro perchè è virtualmente impossibile sapere chi ha copiato cosa e quante volte e quindi è impossibile che tali fondi siano dati a chi, in effetti, ne avrebbe eventualmente diritto (se io mi copio i miei cd musicali su uno o piu dischi rigidi chi lo comunica a Bondi, SIAE e soci?).

Per approfondire la cosa vi consiglio un saltino su zeusnews: http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=11733

è sempre piu difficile vivere in questo paese 🙁