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sabato 24 ottobre 2020

USA presidential debate: perchè sono contento di non essere statunitense

I dibattiti politici per me sono sempre, mediamente, fonte di perplessità ed un poco noiosi, ma vedere i due contendenti alla presidenza degli Stati Uniti d’America in un dibattito è solitamente interessante per definire i contorni politici della contesa…fino a che non è arrivato Donald J Trump e noiosa politica si è trasformata in un gioioso show di nonsense alla Monty Python.

Ho assistito per curiosità al secondo dibattito, dopo aver visto clip e commenti dell’esilarante primo atto, e sono rimasto parzialmente deluso, Donald J Trump si è limitato, forse perchè gli spegnevano il microfono, e non ha dato fondo al suo solito repertorio di sopraffazione linguistica, pur mantenendosi solidamente sull’autocelebrazione, su numeri sparati a caso, sul evitare di rispondere nello specifico a quasiasi domanda in maniera chiara e via dicendo.

In via del tutto generale devo dire che fa sempre piacere vedere come negli USA i concetti di comunismo, socialismo o socialdemocrazia siano assolutamente territorio inesplorato nel reale significato e misinterpretato nel uso (eufemismo per non dire che non ci capiscono assolutamente nulla e li referenziano a mendula canis).

Parte della discussione portata avanti da Trump sulla “socializzazione” della sanità che sarebbe oggetto del progetto di Biden è stata assolutamente esilarante, sopratutto perchè non vivo in quel paese.

Ora da un lato Trump insisteva in un incomprensibile (per chiunque abbia una minima comprensione di cosa sia il socialismo, la sanità americana ed i piani di Biden) riferimento alla “socializzazione” della sanità come obiettivo di Biden, dall’altro sosteneva di avere il solito “beautiful” plan, “tremendous” plan che avrebbe magicamente risolto tutti i problemi lasciando “la botte piena e la moglie ubriaca”.

Ma questo è tipico dell’eloquio Trumpiano, dichiarazioni vuote di contenuto, velate minacce, insulti espliciti, promesse vuote … nulla di nuovo insomma.

Dall’altra parte Biden è riuscito non mandare a quel paese la sua controparte (io non ci sarei riuscito) mantenendo il solito stile un po dimesso e non sora le righe, insomma da politico normale e senziente.

La tragedia di valutare positivamente la “normalità” di Biden nei confronti dell’atteggiamento fuori dalla realtà di Trump rende bene la idea del tragico stato della situazione politica negli USA di oggi.

La polarizzazione che il presidente ha portato, alimentata da insulti, riferimenti a fantomatici scandali legati ad Obama, Clinton e Biden (tipo Bibiano?) promesse vuote, bugie inutili e ridicole (ci si ricordi la ridicola discussione sul numero di persone che avevano seguito il suo insediamento), la implicita approvazione di derive complottistiche come QAnon, i riferimenti di sostegno all’ultradestra ed al suprematismo bianco, ed un ego di dimensioni abnormi ha reso gli stati uniti un posto molto più oscuro di prima.

Del resto cosa aspettarsi da uno che sostiene di essere “la persona più umile che ci sia, nessuno è più umile di lui … (cercatelo lo ha detto davvero in una intervista).

La gestione della pandemia è stata oggettivamente carente, e il messaggio antisceintifico è stato sempre un cavallo di battaglia di questa amministrazione, ancora mi chiedo come Fauci non abbia cercto di strangolare la gente li in giro…

La discussione in merito è stata al solito apologetica lato Trump che ha affermato che nessuno avrebbe fatto meglio di lui (se non forse Gallera & Fontana) e che tanti leader mondiali lo chiamano per congratularsi… ora chi siano questi leader (a parte i succitati Fontana & Gallera), mentre Biden ha solo detto che si sarebbe riftto alla cienz e di usare le mascherine, che nell’america di Trump è un messaggio disruptive.

Altro argomento discusso, l’immigrazione, ha visto ancora una volta Biden concreto e addirittura capace di scusarsi per passate politiche errate, mentre dal lato di Trump ancora una volta si sono stati i soliti riferimenti a questi immigrati con basso IQ, ladri, violentatori etc etc… oltre a negare la faccenda dei 500 minori separti dai loro familiari rimandati oltre frontiera ed irrintracciabili lasciandoli virtualmente orfani, dicendo che erano entrati senza parenti portati da coyotes e trafficanti (falso) e che comunque sono trattati benissimo (come se avere vicino i genitori fosse un di cui). Anche su questo poi il dare la colpa alla precedente amministrazione per avere creato i centri di detenzione è stata la solita chicca, insomma la colpa è di chi ha fatto il martello, non di chi lo usa impropriamente.

Tra bassi e bassi le quasi due ore sono passate senza nessun acuto ma,in compenso, nessun abisso. Se eccettuiamo il momento di crisi di Trump quando Biden ha fatto esercizio di leggera ironia lasciando la controparte interdetta ed incapace di replicare.

Nella domanda finale del dibattito presidenziale, a Trump e Biden è stato chiesto di esprimere ciò che avrebbero detto il giorno dell’inaugurazione agli elettori che non sostenevano le loro candidature.

Trump ha concentrato le sue osservazioni sull’economia e ha pubblicizzato teoretici bassi tassi di disoccupazione in una varietà di dati demografici.

“Dobbiamo fare in modo che il nostro paese abbia un totale successo come lo era prima della peste che arriva dalla Cina”, ha detto.

Trump ha affermato che prima che la pandemia di coronavirus devastasse l’economia degli Stati Uniti, i democratici “volevano unirsi” (non so cosa volesse dire)

“Il successo ci unirà”, ha detto. “Siamo sulla strada del successo”.

Trump ha avvertito che se Biden verrà eletto, “ci sarà una depressione come non si è mai vista”.

Biden, nel frattempo, ha detto che sarà un presidente che rappresenta tutti gli americani, compresi quelli che non hanno votato per lui, e ha detto che metterà “la scienza davanti finzione” e “la speranza davanti alla paura”.

“Sceglieremo di andare avanti perché abbiamo enormi opportunità, enormi opportunità per migliorare le cose”, ha detto. “Possiamo far crescere questa economia, possiamo affrontare il razzismo sistemico e allo stesso tempo possiamo assicurarci che la nostra economia sia gestita, spostata e motivata dall’energia pulita che crea milioni di nuovi posti di lavoro. Questo è il fatto.”

Biden ha ribadito che il “carattere di questo paese” è al ballottaggio.

“Decenza, onore, rispetto, trattare le persone con dignità, assicurandomi che tutti abbiano una possibilità pari, e farò in modo che tu lo ottenga”, ha detto.

Insomma anche nei commenti finali si è marcata una differenza notevole, in particolare ancora una volta mentre Trump non rispondeva alla domanda o la “reinterpretava” in maniera , Biden indirizzava la risposta esattamente nei termini che la domanda richiedeva.

Sarò sincero, Biden non mi fa impazzire, non ha l”energia e l’eloquio di Obama, ma nei confronti di Trump è un momento di fresca tranuillità.

Quello che mi rimane alla fine è un dubbio, come ha fatto il GoP a ridursi cosi, che fine hanno fatto i valori che il partito repubblicano rappresentava? La “modernizzazione” estremistica che ha subito il partito repubblicano è francamente inquietante.

E lo dico da esterno che trovava nel partito repubblicano comunque una idea politica spesso sensata e coerente, sovente più che nel lato democratico (ovviamente tenendo presente che da europeo trovo che i nostri amici d’oltreoceano spesso siano assurdamente incomprensibili).

Non ho mai voluto essere americano, e giusto per chiarire, quando avrei potuto ho scelto con mia moglie l’europa e l’italia, e oggi come oggi l’idea di essere li mi terrorizzerebbe ben più di quanto mi preoccupi essere qui.

martedì 18 agosto 2020

Certe elezioni spaventano più di altre.

Immaginatevi un paese moderno dove il presidente a ridosso delle elezioni inizia a dire che

  1. non riconoscerà la vittoria dell’antagonista
  2. mette in discussione con largo anticipo l’eventuale risultato se l’elezione si basa su un meccanismo che renderebbe i votanti della controparte più propensi a votare
  3. nonostante lo sviluppo incontrollato della pandemia continua a dire che va tutto bene
  4. a fronte di milioni di contagiati se la prende con app internet
  5. da la colpa di tutto o ad un paese orientale o al presidente che lo ha preceduto.
  6. dichiara pubblicamente che non chiederà scusa mai anche se in torto perchè non la sua tecnica negoziale…
  7. derubrica proteste e tensioni popolari come una attività di lazzaroni e criminali
  8. ….

Di che paese si tratta? Mi direte chiaramente la Bielorussia di Lucashenko…l’ultimo dittatore europeo.

Invece no, si tratta del presidente dello stato più armato ed economicamente più potente del mondo Donald J Trump.

Le prossime elezioni presidenziali stanno già producendo distorsioni alla tradizione democratica degli stati uniti che saranno difficilmente riducibili a breve, ed i danni provocati alla immagine del paese, ed alla rule of law internazionale rimarranno per parecchio.

Pur non essendo elezioni del mio paese, mi spaventano per pe possibili ripercussioni globali, e le tensioni che esploderanno a breve.

La ricerca spasmodica di un approccio tattico che mascheri le evidenti mancanze della amministrazione americana, quantomeno sul fronte covid ha portato gli Stati Uniti a cercare una narrativa in cui la Cina è la fonte di ogni male.

La dinamica politica Americana ha sempre avuto bisogno del cattivo di turno, non essendoci più la USSR a disposizione nel tempo si è usata Cuba, per poi passare allo scacchiere medio-orientale e ai movimenti fondamentalisti islamici, per non mancare l’Iran ed, ovviamente la Cina. Il tutto condito spesso, per l’appetito dell’opinione pubblica, con assunzioni abbastanza fantasiose. Si pensi alle accuse di lungo corso verso l’Iran (sciita) di fomentare e finanziare il terrorismo sunnita.

Sotto elezioni è normale che un atteggiamento tattico legato alle dinamiche politiche interne prenda piede, ma i 4 anni dell’amministrazione Trump sono stati dedicati, in larga parte, a tatticismi di breve respiro orientati a tenere in piedi una infinita campagna elettorale i cui capisaldi sono stati:

la demonizzazione della amministrazione precedente

la demonizzazione di qualsiasi forma di critica, anche interna.

la retorica della grandezza indipendentemente dalla realtà

A questo si aggiunge un culto della personalità che non si era ancora visto negli stati uniti e che ricorda certi comportamenti latinoamericani.

Del resto sin dall’inizio la presidenza Trump ha significato una modalità di comunicazione particolare:

Dalla folla inesistente alla sua inaugurazione al sole che è apparso quando lui ha iniziato a parlare gli aneddoti sono infiniti.

E le sue interviste epiche sotto molti aspetti sono state oggetto di dibattito (ed ironia) da parte di molti detrattori. L’ultima che mi viene in mente effettuata da Jonathan Swan per Axios è terrificante, considerando il potere del soggetto di cui parliamo.

https://www.youtube.com/watch?v=YR-e2NHiFTU

Dati forniti casualmente, riferimenti sbagliati, statistiche insensate e risposte non congruenti ne sono stati il leitmotiv. 

Ma qualsiasi fact check sulla sua figura viene considerato dai suoi sostenitori un affronto.

Ora non ho dubbi che il lettore che si senta apparentato a quello specifico movimento político si sentirà indignato e pronto all’insulto, e non è certo a loro che rivolgo il mio pensiero, sarebbe fatica sprecata.

Il motivo del mio timore però è legato non tanto agli attacchi tattici contro TikTok o il sostenere che tra i suprematisti bianchi vi siano anche brave persone. Sono questioni su cui si può opinare politicamente certo ma non mi spaventano. Il punto principale è la ricerca da parte della destra Trumpsta di una ragione di scontro che giustifichi eventuali azioni di forza in funzione di una possibile sconfitta elettorale o di proteste a seguito di una vittoria.

Le rivolte legate alla morte di George Floyd sono state un banco di prova interessante, per la prima volta sul suolo statunitense si sono visti agenti federali senza riconoscimenti ed insegne effettuare arresti arbitrari largamente documentati (e negati o minimizzati dalla amministrazione). Una cosa del genere ce la aspettiamo in molti paesi latinoamericani, o in Bielorussia ma non sul suolo degli Stati Uniti.

La radicalizzazione dello scontro e l’uso della forza diventa preoccupante se si analizza un contesto dove assistiamo al sistematico attacco verso le modalità di voto che tengano conto delle difficoltà legate al covid19. Non occorre essere un genio per capirne i due sostegni prncipali:

Da un lato è allineato alla narrazione anticovid della amministrazione (non è il solo,da Bolsonaro a Lukashenko i negazionisti abbondano da tutte le parti) dall’altro è una operazione che va a colpire la fascia di popolazione più cauta sulla pandemia che, guardacaso, è principalmente non trampista.

l’attacco corrente verso il mail ballot e, contestualmente, il servizio postale americano ne sono una chiara dimostrazione.

é evidentemente una mossa tattica, cpol completo disinteresse delle conseguenze a medio e lungo termine, e al contempo apre scenari preoccupanti.

  1. Supponiamo che Trump non vinca le elezioni effettuate col mail ballot in grande quantità: la polemica costruita in questo momento contro il mail ballot gli darebbe adito a gridare ai brogli come conferma di quanto sosteneva prima delle elezioni. Se la sua reazione fosse di non riconoscere l’esito una deriva violenta è uno scenario non secondario. La domanda sarebbe dove si pongono le forze armate (ed in particolare la guardia nazionale) di fronte ad un confronto tra un presidente eletto e un 2ex” che non ne riconosce l’esito.
  2. Supponiamo ora che Trump vinca le elezioni effettuate col Mail Ballot, alla luce degli attacchi al servizio postale non è improbabile che una fetta della popolazione si senta defraudata ed esacerbi la protesta, che verrebbe probabilmente sedata con la forza. Non esistono precedenti che ci indichino che Trump sia disponibile a negoziare sulla sua assolutezza.
  3. Supponiamo quindi che Trump non vinca le elezioni senza mail ballot, in questo scenario persino per Trump sarebbe difficile giustificare il non riconoscimento del vincitore. Con un ma, in passato Trump ha espresso più volte teorie cospirazioniste secondo cui i democratici avevano barato facendo votare cadaveri, clandestini, spostando gente da contea a contea per votare più volte e via dicendo. Ovvio il tutto senza uno straccio di prova, evidenza o risultanza statistica, ma questi sono elementi che non interessano ne a Trump ne al suo elettorato.
  4. Supponiamo infine che Trump vinca le elezioni senza mail ballot, siamo in una situazione simile al punto 2, ma con tensioni estremamente più forti dal momento che la controparte potrebbe realmente sentirsi in uno scenario di tipo Venezuelano. n questo caso la violenza bipartisan sarebbe estremamente probabile.

Questa situazione negli Stati Uniti non ha precedenti, questo livello di radicalizzazione e il disprezzo delle regole della convivenza civile mostrati da Trump ed il suo entourage sono unici.

Purtroppo fare previsioni è difficile, anche perchè non è semplicissimo decifrare cosa vuole o dice trump, per capirlo guardatevi questo video

https://www.youtube.com/watch?v=1FSqOtGz5vI

Spero che il tutto si svolga nel migliore dei modi, ovviamente, ma al momento l’outlook non è proprio dei più rosei.