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lunedì 13 ottobre 2014

Piove, governo ladro!

è successo ancora a Genova, distruzione e morte a causa di un fiume (torrente?) esondato per le piogge. Ed ancora siamo qui a parlare di dissesto idrogeologico, di danni mai sanati e cose del genere.

 

Mi fa male vedere ancora una volta come siamo capaci di fare scempio di noi stessi, sentire gente disperata perchè colpita da una pioggia autunnale. Come sia possibile questo nel 2014 in un paese che dovrebbe essere considerato civile è difficile da spiegare, da spiegarsi.

Bene fa il cardinal Bagnasco a ricordare l’importanza della assunzione di responsabilità a tutti livelli, una responsabilità che prima ancora che civile o penale dovrebbe essere personale morale ed etica.

Ma ancora una volta abbiamo assistito al solito balletto dei rimbalzi, del non sapevo, del non potevamo, del non ci hanno detto, fatto, dato, preso….

Bene iniziamo a dire le cose come stanno allora

La vita seguendo le emergenze.

l’Italia è il paese delle emergenze, mai pianificazione, mai manutenzione. Per giustificare dubbi risparmi prima, si spende di solito male, più e peggio dopo, quando è troppo tardi. Salvo poi aprire processi farsa e pro forma dove la prescrizione è il risultato ovvio data la ridicola lentezza del nostro sistema.

L’esempio Genovese è fin troppo eclatante.nel 2010 vengono stanziati dei soldi, prima della alluvione del 2011 che causò ben 7 morti. dove sono finiti questi soldi? Bloccati in pastoie giuridico-legali di cui, come al solito, nessuno è colpevole, se non per il fatto che adesso nessuno si prende un minimo di responsabilità  (casomai incassa 40000€ in premi per il lavoro svolto sulla protezione dal dissesto idrogeologico, sic).

certo

può essere ritenuto colpevole chi ha fatto ricorso considerandosi parte lesa e bloccando di fatto i lavori? ovviamente no

può essere ritenuto colpevole chi, all’interno della macchina giudiziaria, giudici magistrati avvocati, ha seguito le regole e tra corsi e ricorsi non ha ancora emesso sentenza? ovviamente no

può essere ritenuto colpevole chi, a fronte del blocco di tali opere, non ha fatto altro che aspettare che l’ennesima tragedia accadesse? ovviamente no

può essere ….

e se… invece …. dicessimo di si?

che sia colpevole, non penalmente, non civilmente, non eticamente ma almeno moralmente chi non ha fatto di tutto per evitare questa tragedia ma ha pensato solo ed esclusivamente al proprio legittimo interesse?

Se magari vinti e vincitori dell’appalto si fossero confrontati mettendo oltre al profitto anche le vite umane perse e le quelle disperate per la perdita di beni materiali e morali sul piatto della bilancia? Certo si può obiettare che non era compito loro, ma forse non dice la nostra costituzione che ognuno deve contribuire al progresso sella società in funzione delle proprie capacità?…

Se i giudici, gli avvocati avessero dato la loro priorità per sbloccare una questione che solo un cretino non avrebbe potuto considerare di vita o di morte arrivando al giudizio prima mettendoci del loro, anche a dispetto delle regole? certo se hanno seguito la lettera della legge nulla gli si può rinfacciare, ma non è forse nello spirito della legge servire la giustizia e dare il supporto per evitare che una tragedia avvenga? un dovere che un servo dello stato deve avere persino più solido e saldo di un comune cittadino.

Se gli amministratori avessero messo le priorità di fronte al loro interesse e si fossero, ad esempio, dimessi in massa, o denunziato un comportamento che garantiva nel tempo un disastro annunziato? Magari rinunciando prima a premi che ora suonano francamente ridicoli e devolvendo queste somme ad un fondo per la prossima annunziata catastrofe? Certo con quei soldi non potevano risolvere nulla, ma a volte una presa di posizione onesta potrebbe essere un indizio di presa responsabilità.

Perchè, signori miei, in autunno piove, e il fatto che possa piovere tanto è nell’ordine delle cose, e se il dissesto rimane tale le cose difficilmente prendono un corso diverso. Non si tratta di un evento imprevedibile, non si tratta di una cosa che avviene una volta in un millennio, non si tratta di una sfortunata serie di incredibili coincidenze. Ad Ottobre piove, e la stagione è appena iniziata. E le previsioni del tempo non sono uno strumento assoluto e certo, ci si può anche sbagliare perchè i modelli previsionali danno previsioni probabili non certezze assolute.

Forse non ci sono responsabilità civili, forse non ce ne sono penali e forse neppure etiche, ma credetemi quando dico che esiste una responsabilità morale che TUTTI questi signori non possono non portarsi dietro.

Certo che essere sordi alla propria coscenza è più facile che prendersi una responsabilità scomoda, e sono sicuro che nel profondo del loro cuore vi sia la certezza granitica che loro non sono colpevoli di niente perchè la colpa è del fatto che piove e del governo ladro.

E cosi la prossima volta ci diremo le stesse cose, e nessuno avrà ancora la colpa di nulla, se non forse quei signori che si ostinano a vivere a Genova e magari a morire per una pioggia troppo forte.

Esiste una responsabilità che va oltre la legge ed i regolamenti e che, anche se facciamo finta di nulla, ci portiamo appresso volenti o nolenti, una responsabilità che è legata a quello che facciamo o che non facciamo per nostra scelta, perchè alla fine di scelte si tratta.

Possiamo raccontarcela come vogliamo; giustificarla tecnicamente, giuridicamente e pesino eticamente se vogliamo, sino alla prossima alluvione quando tutti saranno colti di sorpresa, di nuovo.

Piove! Governo ladro

 

mercoledì 27 agosto 2014

I'm 48...So what?!?

Thank you so much for all the greetings I’ve got for my birthday, and sorry if I have not answered to the phone, I passed the day disconnected

But We have done:

The Raptor

Blue Tornado

Fuga da Atlantide (Escape from Atlantis)

Mammuth

Sequoia Lodge

Jungle Rapids

Colorado Boat

The Restaurant: Taverna del Corsaro Nero

Well what can I say, I still love riding rollercoaster and I find out my 10 yo daughter share the same interest,

we passed a great day at Gardaland, an amusement park here in Italy .

 

Well I still have time to grown Up We’ll see what happen the next 49 years 🙂

Cheers!

 

giovedì 12 giugno 2014

L'angolo tecnico, in collaborazione con V-Valley

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Come chiunque acceda al mio profilo LinkedIn dovrebbe sapere, ho iniziato una collaborazione con V-Valley, distributore a valore, per dare supporto e sviluppo alla parte di sicurezza.

Una componente fondamentale del valore è la formazione in tutte le sue varie espressioni. Training, articoli, eventi e conferenze saranno una espressione di questa collaborazione, con lo scopo di consentire un avvicinamento in maniera piu consapevole alla platea di chi si approccia alla sicurezza informatica.

In questa ottica ho deciso di iniziare a scrivere una serie di articoli che affrontano alcuni aspetti pratici della sicurezza, andando ad evidenziare sia i fattori di rischio che le soluzioni di mercato disponibili.

La prima problematica che affronterò in questa serie di articoli è legata ad una esigenza contingente, la scadenza del supporto da parte di Microsoft per Windows XP e, l’anno prossimo, per Windows 2000.

Ovviamente le problematiche introdotte non avranno incidenza solo per queste due piattaforme, ma a partire dalle indicazioni fornite dalle piattaforme il discorso verrà esteso anche a sistemi piu “aggiornati”  e ambienti sia fisici che virtuali.

i primi articoli che mi accingo a pubblicare saranno:

come affrontare  problematiche di patching anche su piattaforme obsolete attraverso tecniche di virtual patching

  • WindowsXP, Windows 2000 e gli altri: Extreme Hardening

come “blindare” sistemi critici, e non solo, usando tecniche di sandboxing.

  • APT cosa sono davvero e come ci si difende

marketing a parte cosa significa questo acronimo in realtà e cosa significa in termini di difesa e rischio

  • I principi basilari di sicurezza nel cloud

come complementare sicurezza e cloud? utenti di servizi cloud, provider di servizi cloud hanno problematiche di sicurezza in parte comuni ed in parte complementari.

 

Ovviamente sarei lieto di avere in merito i vostri feedback e suggerimenti, ed anche sapere se a seguito dell’articolo potreste trovare interessante anche un eventuale training.

ciao

AntonioIAClogo

 

venerdì 23 maggio 2014

Le soluzioni Enterprise Dell e APC: approfondimenti e dimostrazioni dal vivo grazie al V-Truck

Dell Intel Italy - Padova 28 May 2014 (Esprinet)
BenvenutoLe soluzioni Enterprise Dell e APC: approfondimenti e dimostrazioni dal vivo grazie al V-Truck 

Il workshop si terrà il 28 Maggio 2014 a Padova in Villa Borromeo (Via della Provvidenza, 61 – 35030 Sarmeola di Rubano) e rappresenta un’opportunità per assistere alle presentazioni di Dell, Intel e APC sui trend di mercato, per migliorare ulteriormente la propria posizione all’interno della rete degli operatori del settore enterprise e per provare gli ultimi prodotti durante le dimostrazioni dal vivo.

 

Dettagli dell’evento

Il workshop inizierà alle 14:30 del 28 Maggio 2014 con un Welcome Coffee e terminerà alle 18.00. Seguirà degustazione di vini tipici alla presenza di un Sommelier qualificato, Cliccate qui per un menu completo.

 

Iscriviti ora

Compila il modulo di iscrizione online entro il 22 Maggio 2014. I posti disponibili al workshop sono limitati, pertanto l’accesso sarà confermato in base all’ordine di arrivo delle iscrizioni. Ti raccomandiamo di iscriverti appena possibile per assicurarti un posto all’evento.

Per qualsiasi domanda o per ricevere supporto in fase di iscrizione contatta il Team V-Valley Dell Enterprise

Evento V-Valley con MICROSOFT-JUNIPER-PLANTRONICS

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“MICROSOFT-JUNIPER-PLANTRONICS ….
UNA SOLUZIONE END TO END CHE MIGLIORA LA COMUNICAZIONE E LA COLLABORAZIONE IN AZIENDA”

5 Giugno 2014 – Microsoft Italia, Via Lombardia, 2
20068 Peschiera Borromeo Milano

Agenda:
09.30 Registrazione
10.00 – 10.45 Microsoft LyncSkype: la piattaforma di comunicazione senza confini
10.45 – 11.30 Juniper: soluzioni di rete integrate e convergenti per UC&C
11.30 -12.00 Plantronics: La User Experience al centro del progetto UC
12.00 – 12.30 V-Valley: un’azienda al servizio del cliente
12.30 – 13.30 Pranzo
14.00 visita al TRUCK V-VALLEY con possibilità di toccare con mano le soluzioni presenti

Vieni a vedere come queste soluzioni permettono di cambiare
il modo di lavorare!!!!

MICROSOFT LYNC è una piattaforma di comunicazioni integrata che consente un’esperienza di lavoro innovativa con grandi vantaggi
per le imprese e i dipendenti. Lync accorcia le distanze tra le persone e ne migliora la collaborazione, rendendo le aziende più efficienti e consentendo la riduzione di costi di infrastruttura e di telefonia.
Microsoft Lync raggruppa presenza, messaggistica istantanea, conferenza audio video e telefonia in un singolo client, è utilizzabile da diversi dispositivi quali Windows PC, Windows Phone, iOS e Android, il tutto attraverso un’esperienza semplice e intuitiva, un’esperienza che si estende oltre l’impresa, ai partner, ai fornitori e ai clienti.

L’adozione di Lync all’interno di un’azienda deve basarsi su un’adeguata infrastruttura di networking e sulla qualità dell’endpoint di comunicazione, per questo è fondamentale avvalersi di un importante ecosistema di partner come Juniper e Plantronics che permettono il successo del progetto poiché garantiscono un’affidabilità delle rete e dell’infrastruttura e una migliore User experience.

In un contesto di Unified Communication di nuova generazione ed evoluto, come quello in cui si colloca Microsoft Lync e nel quale convivono diverse tipologie di traffico quali video, voce, messaggistica e conferencing, è necessario disporre di una infrastruttura di rete IP che sia unica, convergente, intelligente e in grado di supportare un’ampia gamma di servizi e applicazioni UC&C in maniera trasparente e indipendente dalla tipologia di accesso, sia esso cablato o wireless.

La missione di JUNIPER è quella di fornire una soluzione che possa rispondere a tutte queste esigenze garantendo allo stesso tempo i livelli di affidabilità, sicurezza e qualità del servizio necessari per una perfetta user experience e per implementare una collaboration che sia realmente al servizio delle aziende.

PLANTRONICS costruisce grandi prodotti che vanno al di là della semplice ricezione e dell’invio delle comunicazioni audio. Questi dispositivi possono raccogliere e fornire informazioni sul mondo dell’utente in modo intelligente e interagiscono perfettamente con la piattaforma Lync. L’esperienza d’uso dell’utente diventa quindi molto semplice con un miglioramento dell’efficienza e della soddisfazione dello stesso.

V-VALLEY presenta il V-Truck, il Demo Truck di ultima generazione, espressamente progettato e costruito utilizzando le tecnologie hardware più all’avanguardia e dotato degli ambienti operativi e dei middleware dei più importanti ISV.
Ti piacerebbe….

  • … fare attività di Channel Enablement per le tue Soluzioni Data Center e/o per le tue Soluzioni Applicative?
  • … formare i tecnici dei tuoi Clienti Finali con Hands-On sulle soluzioni più avanzate?
  •  … testare le tecnologie Data Center di ultima generazione dei produttori leader di mercato?
  •  … mostrare ai tuoi Clienti Finali come le tue Soluzioni possono supportare la crescita del loro business?
  •  … mostrare ai Decision Makers dei tuoi Clienti Finali come le tue Soluzioni possono risolvere le loro problematiche?
  •  … organizzare un evento IT completo e di impatto per i tuoi migliori Clienti?

presso la tua sede o presso quella dei tuoi clienti
senza preoccuparti di nulla!!!

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venerdì 11 aprile 2014

L'ipocrisia della forma ed il senso della giustizia

Lo so non dovrei ne stupirmi ne arrabbiarmi, ma non ci posso fare nulla tutte le volte che ho a che fare con la burocrazia italica non osso fare a meno di avere un travaso di bile.

Non si tratta della cronica inefficienza, o della assoluta mancanza di professionalità di una classe manageriale pubblica inetta, ma proprio dello spirito con cui le cose vengono, nella pubblica amministrazione, gestite.

Esiste una profonda ipocrisia nella gestione della res publica e nei servizi al cittadino che basa la sua essenza sulla forma del regolamento e non nel suo spirito, quella stessa ipocrisia che permea da anni la parola dei politici di cui i dirigenti della cosa pubblica sono vassalli obbedienti.

Se sostituiamo “lo spirito” della legge con “la lettera” otteniamo due vantaggi notevoli:

  • possiamo usare i tecnicismi per giustificare quasi tutto
  • ci deresponsabilizziamo in quanto “Dura lex sed Lex” non potevamo fare altrimenti.

Se poi consideriamo quale sia la pariteticità con cui tali regolamenti son applicati….

Forte con il debole debole con il forte

Nella volontaria scelta di servire lo stato il dipendente pubblico di più alto grado ha, evidentemente, fatto una scelta di campo, sto con chi comanda, alla faccia del popolo sovrano ed amenità varie. Infischiandosene allegramente del senso della nostra costituzione e giocando sottilmente sulla forma si è costruito uno scudo di immunità con cui allegramente affronta le più disparate sfide della decenza.

Tra Equitalia (mai nome fu più ironico) e l’agenzia delle entrate gli esempi si sprecano, esempi dove uno stato impositore affatto attento alle esigenze del popolo che sarebbe chiamato a servire e rappresentare si pone insensibile di fronte a qualsiasi lamento perseguendo stolidamente, sino alla fine, l’obiettivo anche se questo è causa di un danno molto superiore del torto, reale o presunto, che il cittadino ha commesso.

Cosi quando lo stato costringe sul lastrico una persona sequestrandogli beni essenziali e privandolo dei mezzi di sostentamento sta violando da un lato la nostra costituzione che afferma che ben altro è il compito dello stato e della repubblica, e dell’altro si fa scudo di una serie di regolamenti scritti e pensati proprio per proteggere il mandante in spregio al concetto di responsabilità.

Ovviamente tale rigore messianico viene adottato solo per quelli per cui la legge è uguale per tutti, per coloro, cioè, che non hanno ne la forza ne la possibilità di reagire, cosi evasioni milionarie vengono allegramente dilazionate a chi problemi di sopravvivenza non ne ha, mentre all’impiegato, imprenditore o libero professionista di turno vengono imposti vincoli tali da rendergli impossibile o il rispetto della ammenda o il prosieguo della attività.

Dura lex sed Lex? Purtroppo lo è solo nei termini in cui viene applicata,se sei abbastanza potente scatta di colpo la “comprensione”.

Un esempio classico sono le macchinette mangiasoldi, vi invito a cercare cosa disse Umberto Rapetto

al riguardo quando scoprì l’evasione plurimilionaria che era stata elegantemente insabbiata dalla nostre classe politica e che gli costo la “promozione”  .

Ma come: 96 miliardi di evaso non si possono esigere perché significherebbe la chiusura della attività? Ed allora quando si fa chiudere un imprenditore o si manda per strada un cittadino sequestrandogli la casa?

Ora non nego che tutta la questione sia aperta e discutibile, e che potrebbe anche essere che tale evasione s “presunta” sia di entità inferiore, ma vorrei ricordare che il meccanismo con cui equitalia procede verso i normali cittadini è il seguente, almeno cosi è stato per me

  1. ti notifico che mi devi una certa cifra “X”
  2. il calcolo del dovuto all’erario è pari alla cifra “X”+ interessi + spese gestione pratica + penale + multa. A fronte di tutte le riduzioni possibili immaginabili che l’erario graziosamente di applica il totale risulta essere circa pari a 6 volte l’importo X
  3. se paghi senza contestare ti riconosco un ulteriore sconto per cui ti chiedo di pagare 2.5*X altrimenti se ritieni che vi siano ragioni valide per contestare procedi a pagare 6X e poi puoi fare ricorso
  4. in caso di mancato pagamento o accordo la pratica passa ad equitalia che provvederà all’incasso di 6X+interessi+spese gestione pratica+penale+multa

non mi sembra che sia stato usato lo stesso metro nel caso slot machines, verrebbe da chiedersi perché….

L’ipocrisia del problema lavoro

Un alto esempio lampante di come si trattino ipocritamente in italia le questioni facendosi scudo dei regolamenti è la questione disoccupazione.

Per quanto grave sia la disoccupazione giovanile in italia, ben più grave, ed urgente, è la questione della disoccupazione di chi giovane non è più.

Cerchiamo di capirci: non dico che la disoccupazione giovanile sia un problema minore, ma sostengo che occorrerebbe presentare i numeri contestualizzati.

A fronte di un alto tasso di disoccupazione giovanile, che correttamente deve essere affrontata e risolta, nessuno parla del problema dei disoccupati ultra-quarantenni quadri o dirigenti che hanno di fronte la seguente situazione:

  •  di solito hanno una famiglia da mantenere, e nella maggior parte dei casi sono famiglie monoreddito
  • hanno un mercato del lavoro decisamente più difficile di quello giovanile e molti strumenti sono non applicabili: dai contratti di formazione a quelli per i “giovani”
  • Spesso hanno dovuto sopperire alla mancanza di lavoro con la apertura di una partita IVA che è lo strumento minimo che gli permette di poter trovare attività lavorative temporanee.
  • Avendo partita IVA vengono tagliati fuori dai meccanismi di supporto per i meno abbienti indipendentemente dal loro valore isee
  • Oltre il danno anche la beffa molti di loro sono stati allontanati dalla azienda tramite i programmi di incentivazione, peccato che se in questo modo incassano una buona uscita dall’altro non possono richiedere sussidi in quanto non risultano “licenziati” od accedere, ad esempio, alla sospensione del mutuo.

Il problema è che mentre parliamo della disoccupazione giovanile e di come porvi rimedio ci dimentichiamo di persone che, invece, hanno urgenza immediata e non possono aspettare “soluzioni strutturali” a medio termine.

Ancora una volta ci si fa scudo della lettera per non vedere o applicare il senso, e cosi frotte di ligi pubblici ufficiali tratteranno un esercito di partite IVA di “sopravvivenza” alla stregua di velleitari imprenditori che scialacquando i beni si sono ridotti per loro insipienza sul lastrico, e non come persone costrette dagli eventi a prendere azione per sopravvivere. ma si sa, non è colpa del prode funzionario, lui ha fatto il suo dovere perché cosi dice la legge o il regolamento.

Pensiamoci quando gridiamo al disgusto di fronte a quello che facevano i soldati nazisti e al loro “eseguivamo gli ordini”. Pensiamoci quando sentiamo di un compagno di sventura caduto sotto le fauci di uno stato iniquo e persecutore.

Se, secondo la nostra costituzione, tutti devono concorrere al progresso ed al benessere della repubblica in funzione delle proprie capacità ed aspirazioni come può essere giustificabile un tale comportamento? Può un regolamento essere prevaricante rispetto al senso della nostra costituzione?

E come può uno stato il cui scopo costituzionale è promuovere questo sviluppo e rimuovere gli eventuali ostacoli comportarsi in tale maniera?

E poi dicono che l’Italia è il Belpaese, la vedo grigia sempre più grigia.

Antonio

 

 

lunedì 17 marzo 2014

Legge elettorale: le donne possono attendere

Ma esiste bavero questa differenza tra uomo e donna? È proprio vero che ad oggi ci sono ancora differenti di possibilità di accesso alla cariche politiche ed al parlamento?

A giudicare da quello che risulta dal voto del palamento sull’emendamento che chiedeva di introdurre delle quote”Rosa”anche per i capilista direi di no..

Ma insomma, io queste parlamentari non le capisco… Cosa pretendono dai loro colleghi uomini…. che mettano la loro poltrona a rischio per un senso di uguaglianza ed rispetto? siamo in Italia signore onorevoli, non in Svezia o in uno di quei paesi con poca storia e cultura che hanno bisogno di legiferare l’eguaglianza tra i generi.

Certo che a ben vedere le donne non avrebbero tutti i torti le differenze tra uomini e donne per quello che riguarda la capacità di accesso alle poltrone è tragicamente dispari ed in favore dei maschietti.

Qualche parlamentare ha persino spiegato che tale emendamento avrebbe introdotto un vulnus (chissà perché ho sempre l’impressione che si usi il termine latino “vulnus” quando si vuole coprire una sciocchezza) terribile al nostro ordinamento perché avrebbe certificato un illecito percorso “privilegiato” ad un genere (quello femminile) in barba al dettato costituzionale che dichiara l’uguaglianza..

La cosa che mi ha lasciato maggiore perplessità di questa dotta discussione, sono alcune delle motivazioni contrarie a questo emendamento, alcune provenienti da donne, per altro.

Premetto che chiunque può e deve avere la propria opinione ma, contestualmente, vige il diritto di critica, ma tanto per andare sul sicuro ho l’hosting dei miei blog tra USA e Germania tanto per evitare possibili richieste di oscuramento :).

 

“se fossi una donna eletta mi vergognerei se non fossi stata eletta per le mie capacità ma per una legge che mi ha favorito”

Questa obiezione è una delle mie favorite e quindi inizio con questa. Innanzi tutto potrei obiettare che il senso di tali leggi non è quello di favorire una specifica persona, ne di interferire con la normale dialettica politica interna che premia questo o quel candidato, ma quello di indirizzare un macro fenomeno che distorce, carta canta, la paritetica opportunità di accesso alle cariche politiche e non solo da parte del “gentil” sesso. Esistono nel nostro ordinamento diversi esempi di correttivi per permettere un accesso minimo a fasce sociali specifiche: dall’ingresso al lavoro per i diversamente abili, alla parità linguistica garantita in  alto Adige. Le stesse liste elettorali sono oggetto di quote, si pensi a quelle europee ad esempio. La personalizzazione della questione (“io se fossi”) è quindi errata in quanto il senso dell’emendamento non era rivolto ad un soggetto specifico ma ad alimentare una oggettivamente inesistente parità di genere. Quanto poi al vergognarsi di essere eletti senza titoli o meriti, beh a giudicare dal nostro parlamento non sembra vi sia proprio questa spasmodica esigenza ontologica all’eccellenza.

“questo emendamento avrebbe introdotto un vulnus…”

Ho già espresso prima la mia opinione sul termine “vulnus” e di come sia usato, in questo caso devo dire che mi sembra proprio sia stato usato in quel senso (anche se prontamente corretto come ferita durante l’intervista). è innegabile che la nostra costituzione sancisca la parità di genere:

Articolo 3 
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. 

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

 

Ma vorrei porre attenzione sul secondo paragrafo d questo articolo ove si dice che è compito della repubblica rimuovere gli ostacoli alla uguaglianza ed alla effettiva partecipazione alla organizzazione politica, economica e sociale.

Ne consegue, a meno di voler sostenere che non esiste il problema, che il “vulnus” esiste non nelle quote ma nella mancanza di queste, in quanto esiste un oggettivo problema di accesso.

Se poi il problema fosse stato legato al percorso facilitato per un genere, sarebbe bastato porre quote minime paritetiche tipo “deve essere garantita una presenza in lista di appartenenti di genere diverso in misura non inferiore al 30% nelle composizioni sia nella struttura complessiva della lista che nei primi 3 nominativi di tali liste”

Anche se devo dire troverei almeno curiosa in italia la necessità di garantire la presenza di almeno un 30% di  uomini nelle liste elettorali.

Certo che le quote sono uno strumento discriminatorio, ma la loro funzione è quella di intervenire in maniera forzosa a ristabilire un minimo indice di equilibrio verso fasce altrimenti svantaggiate da fenomeni culturali o economici. Le quote rientrano quindi di diritto negli strumenti in uso alla Repubblica per eliminare quegli ostacoli alla eguaglianza citati nella nostra costituzione.

“non era oggetto dell’accordo sulla legge elettorale”

Effettivamente le quote non erano oggetto di accordo, ma questo non implica che il parlamento nella sua autonomia non possa porre dei correttivi. Francamente ritengo che l’introduzione delle quote non stravolgessero l’impianto della legge se non nel fatto che rischiavano di far scivolare la sedia da sotto il sedere di molti parlamentari uomini, come argutamente indicato da diverse esponenti donne bipartisan. Verrebbe quindi da chiedersi se non fosse, per caso, il posto (o la sua potenziale perdita) il “vulnus” cui si faceva riferimento in precedenza.

Rimane da chiedersi, come al solito, chi ha votato contro e chi no, sarebbe bello per una volta che al di la del voto segreto gli esponenti politici dichiarassero aduno ad uno cosa hanno votato e perché (magari vi sono obiezioni in merito di interesse). sarebbe quindi anche carino mappare i risultato del voto segreto con risultati della dichiarazione palese e vedere se coincidono. Io scommetterei su di una notevole differenza..ma io sono cattivo dentro 🙂

L’impressione generale di questa vicenda è, ancora una volta, un certo senso di tristezza e disagio di fronte  ad una politica che continua imperterrita a comportarsi in maniera insensibile alle istanza di rinnovamento provenienti addirittura dal suo interno. Mah, speriamo bene …

ciao

Antonio

 

venerdì 28 febbraio 2014

SECURITY SUMMIT MILANO 2014

 

 

Angelo Ciampa - Premiazione CLUSIT
Angelo Ciampa – Premiazione CLUSIT (Photo credit: imorgillo)

 

Sono aperte le iscrizioni al Security Summit Milano 2014, che si svolgerà dal 18 al 20 marzo presso l’Atahotel Executive, Viale don Luigi Sturzo 45.

 

“Il programma è in continuo aggiornamento, Potete consultare: – Il nuovo portale del Securitysummit su https://www.securitysummit.it – La home page del Summit di Milano su – la pagina di registrazione all’evento su La partecipazione al Security Summit è libera e gratuita, con il solo obbligo di iscriversi on line (anche per evitare code alla reception).”

 

 

 

giovedì 27 febbraio 2014

Lettere mai scritte: Al Presidente della Repubblica Italiana

Al Presidente della Repubblica Italiana

 

stendardo del Presidente della Repubblica Italiana, modello del 1965. :Il blu è stato reso come Pantone Reflex Blue. (Photo credit: Wikipedia)

Caro presidente,

                                    mi permetto di scriverle in quanto riconosco in lei la massima carica istituzionale della Repubblica Italiana. In questo momento cosi difficile per me e per tutti i miei concittadini le chiedo cortesemente di avere un occhio di riguardo verso le sorti della nostra Patria.

In questi ultimi 20 anni ho assistito ad un costante ed inesorabile declino di quello che, una volta, era chiamato il Bel Paese. Un declino, prima che economico, morale e culturale.

Lei fa parte di una vecchia schiatta di uomini che questo paese lo hanno fondato, lottando contro i propri fratelli durante la dolorosa guerra civile che sconvolse l’Italia con l’avvento e la caduta del fascismo, ricostruendo dalle macerie una società lacerata, ferita e divisa. Lei ha potuto conoscere quei padri fondatori che molti di noi hanno solo conosciuto attraverso i libri, o per vaghi ricordi di infanzia: Berlinguer, Enaudi, Pertini, De Gasperi, Calamendrei, Saragat, Togliatti , de Nicola … uomini con visioni politiche spesso agli antipodi ma accomunati dal desiderio superiore di servire il proprio paese.

Cosa è successo, chiedo presidente a lei che è stato occhio storico e vigile delle vicende italiane, al nostro paese? quando si è varcata quella soglia che ha portato alla attuale rovinosa caduta?

Fa male vedere come il paese della cultura, della finanza, dell’industria si sia ridotto ad essere lo zimbello di una europa che ci guarda incredula. Abbiamo creato le prime università, abbiamo inventato il sistema bancario, ed abbiamo persino dato lume e risorse alla tecnologia, dalla plastica al computer, tutte invenzioni del bel-paese.  Ma se Federico Faggin, che ha inventato il Microprocessore, fosse rimasto in Italia avremmo avuto noi la Intel?

Non si tratta di piangere sul passato, Presidente, ma di tremare di fronte alle nubi che stanno oscurando il nostro futuro, il mio di 48-enne disilluso dalla sua patria e quello di mia figlia di 10. Di vedere lo sguardo disamorato di mia moglie divenuta cittadina italiana perché amava questo paese e poi intristita nel vederlo decadere anno dopo anno di fronte ai suoi occhi nell’ultimo decennio.

Le dicevo del decadimento morale e sociale di questo paese, non vorrei sembrare qualunquista ma mi sembra innegabile che questo sia avvenuto in tutti i campi, come è possibile che l’italiano non richieda più nemmeno la parvenza di un rigore formale ai propri rappresentanti politici? Accettiamo come un dato di fatto che la politica è corrotta e non facciamo una piega di fronte a scandali e malversazioni. Non ci indigniamo neanche se un politico eletto viene ripreso mentre afferma, con innegabile candore, che lui come tutti gli altri è li solo per arrivare alla pensione. Non me ne voglia l’Onorevole Antonio Razzi se lo cito ad esempio, ma è proprio da queste minuzie che parte l’abisso cui siamo diretti. Eppure peggio ancora del comportamento inqualificabile del singolo, è il fatto che la stessa macchina dello stato si muove nel senso di vessare i cittadini prostrati. E non è solo per la cronica mancanza di efficienza della macchina statale, ma per il suo atteggiamento nei confronti del cittadino. Ne sia esempio, in questi momenti di difficoltà, il comportamento delle funzioni preposte alla riscossione dei tributi. Intendiamoci, le tasse si devono pagare, ma quando questo pagamento è artefice della rovina economica del soggetto? Abbiamo visto incrementare il tasso di suicidi, oramai non fanno più notizia, ma se si ha la voglia ed il coraggio di leggere su twitter si sentono le grida ed i lamenti di coloro che non hanno retto. Eppure la macchina statale, forte coi deboli e debole coi forti, prosegue inesorabile e quando non può agire in prima persona delega un terzo, come equitalia, dandogli capacità operative che allo stesso stato sono negate. ed allora anche il sequestro della casa può essere giustificato e giustificabile. ma quale tassa può giustificare la perdita della casa di una persona? Dove sono finiti parole e senso dei primi articoli della nostra costituzione ove si dice chiaramente che è compito dello stato rimuovere gli ostacoli al progresso ed alla crescita sociale culturale ed economica del cittadino? Come può lo stesso stato porsi come ostacolo oggettivo?

Decadimento morale significa anche schiere di funzionari della agenzia delle entrate che, con la scusa di non poter far altro perché cosi è la legge, procedono a dare multe a disoccupati fingendo una compassione che è solo una faccia della loro codardia. Mascherarsi dietro il dovere mentre si infligge una punizione eccessiva ad un essere umano già prostrato non è forse simile al comportamento di quei soldati che “eseguivano gli ordini”?

Eppure, Presidente, continuiamo ad assistere ad un indecente balletto in parlamento, luoghi che dovrebbero essere sacri sono calpestati da comportamenti vergognosi. Un peccato perché questa Italia è anche patria di gente per bene, con un grande cuore e generosità, capace di slanci imprevedibili.  è anche una Italia capace di comprensione ed amicizia, integrazione e scambio fruttuoso di culture. Allora perché si è dato voce ad una Italia che è l’esatto opposto?

Non sono uno di quelli che da la colpa alla classe politica, la colpa è di tutti noi che non chiediamo ai nostri politici uno standard morale ed etico superiore (eppure li chiamiamo onorevoli), che siamo collusi ai comportamenti errati. L’Italia ha votato ed eletto questa gente, ha mantenuto un sistema di privilegi e favoritismi, ha accettato di distruggere il suo patrimonio culturale ed economico per poi raccontarsi le favole del tipo che la nostra forza è nella piccola media impresa. Neghiamo l’evidenza per evitare di giudicare noi stessi, e ci offendiamo quando gli altri ci mostrano le nostre oggettive mancanze. Eppure avrebbe dovuto gridare allo scandalo la statistica OCSE sul grado di alfabetizzazione del nostro paese.

Ma perché stupirsi se poi basta girare in macchina per apprezzare il livello di ineducazione degli Italiani, tra il modo di guidare, alla spazzatura ai bordi delle strade, al manto stradale rifatto cosi male che ha più buchi di un famoso formaggio.

Disinvestiamo sulla scuola, abbiamo un tasso di analfabetismo di ritorno molto alto, troppo alto per un paese “moderno”, latitiamo su tutti i fronti, abbiamo un livello di dissesto idrogeologico da allarme rosso perché mai ci dovremmo stupire dei rifiuti che la mafia ha sotterrato un po ovunque lungo tutto lo stivale. E ci voleva una intervista di un pentito al telegiornale per muovere una ricerca… e le istituzioni preposte dove erano? Dove sono?

I soldi? So che mancano, mi creda so benissimo che mancano, ma non sarebbe proprio per questa mancanza che occorrerebbe uno sforzo che parta dall’alto, come esempio? Invece gli unici emolumenti che continuano ad aumentare sono quelli dei “top Manager” di banche fallimentari ed aziende sull’orlo di una crisi di nervi e di solerti alti dirigenti pubblici, che tutto hanno fatto tranne che incidere sulla efficienza ed efficacia dei servizi che dovrebbero gestire. 

Vorrei dire a Onorevoli Parlamentari e Senatori, che se da loro per primi e dai rappresentanti delle istituzioni non arriva il primo esempio difficilmente gli altri si sentiranno in dovere di comportarsi altrimenti. Lo so che non è tagliano il loro stipendio che si risolvono i problemi dell’Italia, ma se coloro che sono chiamati a tale alto incarico, che è un incarico di sacrificio e non un premio, non danno l’esempio come si può costruire un substrato morale ed etico tale per cui l’esempio ricada positivamente sugli altri?

Purtroppo temo che tali preghiere rimangano inascoltate, forse persino se venissero da lei cadrebbero nel vuoto od in un ossequio formale quanto ipocrita. Del resto da noi si è maestri nel cambiare tutto per non cambiare niente.

Mi scusi lo sfogo, capisco che dal suo alto scranno ben altre siano e preoccupazioni e ben altra sia la visione di quello che serve. La mia speranza di un richiamo agli italiani alle loro responsabilità a tutti livelli ordini e gradi, a cominciare da chi ha in mano il timone di questa barca non suona più di un sospiro di un insetto, che viene schiacciato perché inutilmente fastidioso.

Io e molti altri continueremo a lottare per sopravvivere, cercando di mantenere rispetto di noi stessi ma con il peso di vedere quello che amavamo in rovina.

E non ci si incolpi o accusi di esterofilia se poi cerchiamo di andare all’estero per ritrovare una dignità che il nostro paese ci nega.

La ringrazio comunque Presidente, per l’arduo compito che ha scelto di sostenere sulle sue spalle. E spero che le scelte fatte siano tali da smentire i miei presagi più neri.

Con amicizia, gratitudine e rispetto

Antonio Ieranò

 

 

 

 

 

giovedì 6 febbraio 2014

Ma davvero siamo corrotti?

Trovo curioso che una altra volta venga fuori l’ennesimo grido dall’estero che ci accusa di essere uno dei paesi piu corrotti d’europa, e che le connesioni oscure tra affari e plitica siano una delle cause delle pessime condizioni della nostra disastrata politica.

Trovo curioso che la cosa abbia destato sorpresa, dopo tutto siamo orgogliosamente membri di questa classifica da anni. E non serve dire che ci sono alcuni paesi che stanno peggio per consolarci, tutto sommato per una volta cospargerci il capo di cenere e fare ammenda sarebbe meglio.

http://www.transparency.org/country#ITA_DataResearch

 

Ma da cosa deriva questa corruzione? Non sarà che il problema, alla fine, sono proprio gli italiani? Se ci fermassimo un attimo a pensare, ne vediamo i segni ovunque, favoritismo, clientela, mancanza di rispetto per il prossimo, disprezzo dell’etica e della morale.

Non sono indizi sufficienti i comportamenti dei nostri amministratori locali? I nostri amministratori regionali hanno dato ampio uso alla parola abuso, e ci siamo scandalizzati? Tutto sommato no visto che sono ancora li.  Abbiamo avuto una politica oggettivamente connivente e cosa abbiamo fatto? Tutto sommato nulla.

Il porblema di fondo è che è stato distrutto il substrato etico e morale del paese, senza immettere strumenti culturali di gestione di questa mancanza. tradotto abiamo perso il senso etico ma non siamo stati capaci di ricostrure delle categorie sostitutive.

Il paradosso di questa mancanza di prospettiva e di riferimenti è che rende anche difficile pensare a meccaniche correttive nel breve periodo. Neanche pensare all’uso di una buona dose di Real Politik riesce a essere credibile. Un esempio desolante è la discussione sulla nuova legge elettorale.

La questione è difficile sotto diversi aspetti sopratutto perchè siamo in Italia.

Il primo punto è che la discussione è venuta da fuori il parlamento tra Renzi e Berlusconi. In realtà altrove il fatto che una proposta arrivi da fuori l’ambito parlamentare non sarebbe poi cosi scandalosa, ma di fronte ad un parlamento che negli ultmi 20 anni non è stato capace di partorire neanche il classico topolino la cosa diventa stridente e difficile da accettare. Ma il dubbio che le levate di scudi del parlamento siano strumentali è poi cosi campata per aria? Dopo tutto sono quelli stessi onorevoli e senatori che, come confessò il buon Razzi in fuori onda, “si fanno tutti i cazzi loro”.

Il secondo punto è che la discussione avvenga tra Berlusconi e Renzi. In un altro paese che due forze politiche di grande rappresentaza discutano di una riforma costituzionale non darebbe scandalo, fa parte delle dinamiche della democrazia. Ma indubbiamente la presenza di un vulnus etico e morlae qui è evidente. Berlusconi è condannato in terzo grado, e quindi non si può non osservare che una delle leggi fondamentali viene discussa da un condannato in via definitiva.

Parliamo ora del nodo delle preferenze. Se dovessimo discutere in maniera astratta la rappresentanza dovrebbe essere frutto di una diretta relazione tra l’elettore ed il suo rappresentante. Il non poter scegliere, quindi, il proprio candidato è una limitazione al diritto di voto. Per altro la presenza di liste bloccate e gestite dai partiti porterebbe a pensare che la scelta di nomi e presenze sia strumentale agli interessi del partito. Ma la realtà italiana ha mostrato, dati alla mano, che nelle aree in cui la candidatura è diretta e non di lista, voto di scambio e corruzione hanno fatto il pieno (i prima citati esempi locali e regionali), ma allo stesso tempo le liste imposte sono nstate il veicolo di proposizione da parte dei partiti di soggetti altrimenti improponibili. E l’uso markettaro e sbarazzino di nominativi capolista non è un chiaro esempio di strumentazione delle liste bloccate.

Dulcis in fundus, per farla breve, che dire del problema di soglie e premi di maggioranza? Chiaramente la scelta di aumentare la stabilità del governo va a discapito della rappresentatività delle forze minori, ma viceversa aumentare tale rappresentatività rende gli esecutivi schiavi del ricatto delle poltrone (orribile abitudine). viene quindi introdotto l’orribile concetto del premio di maggioranza, un pro bono che serve a permettere a qualcuno di governare anche senza la oggeettiva rappresentatività popolare, tecnicismo che la corte costituzionale ha dichiarato da usarsi in maniera non pesante come l’attuale e decaduta legge.

Su tutto vale la considerazione che il problema della nostra legge non è, evidentemente, il tecnicismo della sua forma ma il fatto che, comunque la si giri, i dubbi sulla sua efficacia e correttezza siano legati ai dubbi su gli elettori e gli eletti, insomma noi.

Non è questo il substrato ideale per la crescita della corruzione? E la corruzione non si alimenta di connivenza, paura, complicità, ignoranza e mancanza di etica e di morale?

Davvero siamo corrotti? temo che la risposta sia SI lo siamo.

E la prossima volta che vedete un buco in una strada, mal rattoppato con dell’ inutile bitume, chiedetevi chi ha scelto la ditta che ha fatto la strada, e quali fossero i parametri di scelta e poi domandatevi come mai la ‘ndrangheta ha adocchiato da anni questo business.

Antonio

venerdì 29 novembre 2013

Xiadani, Rika and Omarita in Marradi

Come i treni a vapore - 06
Come i treni a vapore – 06 (Photo credit: Ardesia)

 

There are places that I like a lot, and Marradi is one of them. Somewhere between Tuscany and Emilia-Romagna is a place where we go always with pleasure, also because we have our “Babbo” there.  We made the usual visit for the “festa della castagne” as we do every year. I enjoyed food, the market and, most of all, Babbo friendship.

 

 

Created with Nokia Smart CamAnd as you can see here Rika, Xidani and Omarita seemed to enjoy as well 🙂