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venerdì 23 ottobre 2020

QAnon e la morte dell'intelligenza

“Q” è un romanzo del 1999, concepito dall’autore (un collettivo artistico che rispondeva al nome di Luther Blisset) come “un manuale di abilità di sopravvivenza” per le persone che vogliono spingere contro lo status quo.

Il libro, scritto in italiano, descrive la lotta di un misterioso pastore protestante che fomenta diverse rivolte religiose e un cattivo “Q” spia al soldo della chiesa cattolica nel XVI secolo che ha lo scopo di mantenere lo “status quo”.

Luther Blissett è ora rappresentato dal suo erede, un gruppo italiano tutto maschile conosciuto come Wu Ming. E non a caso il libro è stato originariamente scritto in italiano.

Ora non so se siano stati i 5 membri di Wu Ming a scrivere il libro ma ci sono curiose coincidenze: in cinese, Wu Ming (无名) significa “anonimo” o, con un tono diverso (五名), “cinque persone” (come i membri del collettivo) ed il libro ha visto la luce nella nostra lingua .

Dopo qualche anno, le storie del romanzo sono diventate la spina dorsale di un’altra opera di fantasia, questa volta gestita ed ingigantita via social media in quella grande opera di uccisione della intelligenza che è QAnon.

E come spesso accade quanto più stupido è un movimento tanto più appeal ha, e dal nuovo mondo è allegramente arrivato in europa.

Le teorie cospirazioniste sono tanto più appealing quanto meno legate alla realtà, ma la natura fluida di QAnon ha permesso di raggruppare sotto un tetto demenzialità di tutti i tipi, raggruppando negazionisti del covid, teoretici del complotto globale di Gates e Soros, movimenti di destra estrema, gruppi antiscientifici vari demenzialità varie.

Se negli stati uniti la destra Trumpiana ha abbracciato il movimento in quanto di facile presa per la flessibilità a dare colpe alla controparte (si pensi l’assorbimento del “pizzagate” dentro le teorie di QAnon) senza richiedere nessun rapporto con il fact checking o la realtà scientifica.

WILKES BARRE, PA – AUGUST 02: David Reinert holds a large “Q” sign while waiting in line on August 2, 2018 at the Mohegan Sun Arena at Casey Plaza in Wilkes Barre, Pennsylvania to see President Donald J. Trump at his rally. “Q” is a conspiracy theory group that has been seen at recent rallies. (Photo by Rick Loomis/Getty Images)

In Europa la presa verso i negazionisti del covid, gli antimascherina, i no-vax, i no 5G, le estreme destre trovano una naturale affinità in QAnon, potendone usare gli elementi “utili” alla loro causa e l’indiscusso appeal antisistema, una cosa spesso appoggiata anche da leader politici.

Esponenti politici come Orban, ad esempio, ne usano la retorica “anti Soros” per giustificare le proprie azioni per presunte (e risibili) attività contro il paese.

Non ho simpatia particolare per i complottisti, e neanche per le controparti (i cosiddetti debunker), spesso usano approcci analoghi per giustifcarsi senza preoccuparsi eccessivamente della realtà. Ma nel caso di QAnon la cosa è diversa.

La natura eversiva di QAnon è legata a due elementi: la pericolosità sociale dei suoi adepti, per larghe fette anche disposti alla violenza, e per l’approccio antiscentifico che mette a serio rischio la salute.

L’idea affascinante di avere la talpa nel sistema che ti rivela cose segretissime a difesa della popolazione è romantica ed appealing, ma QAnon non è ne Snowden ne Manning che si sono esposti di persona (pagandone il prezzo). Le cosidette rivelazioni sono una accozzaglia di robe inverosimili in parte mutuate da note e strampalate teorie precedenti (dagli illuminati a NWO e i protocolli degli anziani di Sion con tutto il bestiario associato) e poi quelle prese nell’onda della idiozia del momento.

Ora un minimo di senso critico e fact checking sono elementi che un vero QAnon evita accuratamente, meglio informarsi su siti compiacenti, gruppi allineati. Anche perchè essere contrari a QAnon significa essere parte della cospirazione e quindi o “stupidi” o “malvagi”.

Ha quindi senso cercare di discutere con tali persone? Quale terreno comune cognitivo e linguistico potrebbe essere la base di una discussione?

Insomma la prima richiesta per credere a QAnon è la sospensione, meglio azzeramento, delle attività cerebrali cognitive.

Va da se che un essere in tali condizioni è in morte cerebrale. A questo punto non sarebbe meglio evitare l’accanimento terapeutico?

QAnon e la morte dell'intelligenza

“Q” è un romanzo del 1999, concepito dall’autore (un collettivo artistico che rispondeva al nome di Luther Blisset) come “un manuale di abilità di sopravvivenza” per le persone che vogliono spingere contro lo status quo.

Il libro, scritto in italiano, descrive la lotta di un misterioso pastore protestante che fomenta diverse rivolte religiose e un cattivo “Q” spia al soldo della chiesa cattolica nel XVI secolo che ha lo scopo di mantenere lo “status quo”.

Luther Blissett è ora rappresentato dal suo erede, un gruppo italiano tutto maschile conosciuto come Wu Ming. E non a caso il libro è stato originariamente scritto in italiano.

Ora non so se siano stati i 5 membri di Wu Ming a scrivere il libro ma ci sono curiose coincidenze: in cinese, Wu Ming (无名) significa “anonimo” o, con un tono diverso (五名), “cinque persone” (come i membri del collettivo) ed il libro ha visto la luce nella nostra lingua .

Dopo qualche anno, le storie del romanzo sono diventate la spina dorsale di un’altra opera di fantasia, questa volta gestita ed ingigantita via social media in quella grande opera di uccisione della intelligenza che è QAnon.

E come spesso accade quanto più stupido è un movimento tanto più appeal ha, e dal nuovo mondo è allegramente arrivato in europa.

Le teorie cospirazioniste sono tanto più appealing quanto meno legate alla realtà, ma la natura fluida di QAnon ha permesso di raggruppare sotto un tetto demenzialità di tutti i tipi, raggruppando negazionisti del covid, teoretici del complotto globale di Gates e Soros, movimenti di destra estrema, gruppi antiscientifici vari demenzialità varie.

Se negli stati uniti la destra Trumpiana ha abbracciato il movimento in quanto di facile presa per la flessibilità a dare colpe alla controparte (si pensi l’assorbimento del “pizzagate” dentro le teorie di QAnon) senza richiedere nessun rapporto con il fact checking o la realtà scientifica.

WILKES BARRE, PA – AUGUST 02: David Reinert holds a large “Q” sign while waiting in line on August 2, 2018 at the Mohegan Sun Arena at Casey Plaza in Wilkes Barre, Pennsylvania to see President Donald J. Trump at his rally. “Q” is a conspiracy theory group that has been seen at recent rallies. (Photo by Rick Loomis/Getty Images)

In Europa la presa verso i negazionisti del covid, gli antimascherina, i no-vax, i no 5G, le estreme destre trovano una naturale affinità in QAnon, potendone usare gli elementi “utili” alla loro causa e l’indiscusso appeal antisistema, una cosa spesso appoggiata anche da leader politici.

Esponenti politici come Orban, ad esempio, ne usano la retorica “anti Soros” per giustificare le proprie azioni per presunte (e risibili) attività contro il paese.

Non ho simpatia particolare per i complottisti, e neanche per le controparti (i cosiddetti debunker), spesso usano approcci analoghi per giustifcarsi senza preoccuparsi eccessivamente della realtà. Ma nel caso di QAnon la cosa è diversa.

La natura eversiva di QAnon è legata a due elementi: la pericolosità sociale dei suoi adepti, per larghe fette anche disposti alla violenza, e per l’approccio antiscentifico che mette a serio rischio la salute.

L’idea affascinante di avere la talpa nel sistema che ti rivela cose segretissime a difesa della popolazione è romantica ed appealing, ma QAnon non è ne Snowden ne Manning che si sono esposti di persona (pagandone il prezzo). Le cosidette rivelazioni sono una accozzaglia di robe inverosimili in parte mutuate da note e strampalate teorie precedenti (dagli illuminati a NWO e i protocolli degli anziani di Sion con tutto il bestiario associato) e poi quelle prese nell’onda della idiozia del momento.

Ora un minimo di senso critico e fact checking sono elementi che un vero QAnon evita accuratamente, meglio informarsi su siti compiacenti, gruppi allineati. Anche perchè essere contrari a QAnon significa essere parte della cospirazione e quindi o “stupidi” o “malvagi”.

Ha quindi senso cercare di discutere con tali persone? Quale terreno comune cognitivo e linguistico potrebbe essere la base di una discussione?

Insomma la prima richiesta per credere a QAnon è la sospensione, meglio azzeramento, delle attività cerebrali cognitive.

Va da se che un essere in tali condizioni è in morte cerebrale. A questo punto non sarebbe meglio evitare l’accanimento terapeutico?

lunedì 7 settembre 2020

Vatti a fidare di quello che leggi.

Ennesima inesattezza della stampa sul covid? …

Inciampo in un tweet:

“All media in #Italy are reporting that the Oxford COVID19 vaccine trial will end in one month and that the vaccine will be distributed from November. Interesting as I’m working for this trial and this is complete news to me… “

estratto dal tweet di Andrea Mazzella

Opperbacco, vuoi dire che la notizia riportata qui potrebbe essere non esattissima?

Come dire che, ancora una volta, sembrerebbe esistere, ma è una ipotesi che non condivido, una certa distanza tra quello che si scrive ed i feedback relativi della realtà oggettiva.

Insomma non è che ultimamente i media nazionali diano luminosi esempi di precisione, per carità gli errori ci stanno tutti, ma su alcuni argomenti un poco più di attenzione non guasterebbe.

Ora capisco che se vi sono esigenze che chiedono voler girare la realtà percepita verso una sponda o l’altra dell’arco partitico ( – la politica è un’altra cosa -) ci può stare che una notizia non sia completamente vera, ma in linea di massima mi aspetterei che se c’è pioggia si riporti pioggia, a meno che non sia Trump a parlarne.

(se vedete nella affermazione una sottile vena di sarcasmo, non sbagliate, :-))

Ne abbiamo visto in questi ultimi tempi di tutte le fogge ed i colori: dai cani mangiati dai migranti musulmani scappati da un centro di accoglienza, alle malefatte del sindaco renzista di Bugliano le stupidate si moltiplicano.

E poco vale far notare che forse se uno sapesse quello che scrive saprebbe che la carne di cane è impura tanto quanto quella di maiale per i musulmani, e quindi la cosa è inverosimile, o che bugliano non esiste e quindi le azioni del fantomatico sindaco forse sono non veritiere.

Poi sia chiaro tutti sanno che i comunisti mangiano i bambini, e quindi sono ontologicamente colpevoli, Bibbiano ne è la dimostrazione, indipendentemente dalla realtà di come si sono svolte le cose.

https://www.wired.it/attualita/politica/2019/07/22/bibbiano-propaganda-destra-ossessione-pizzagate/

L’uso delle notizie non è nuovo a manipolazioni o semplici calcoli di vendita, ma un minimo di attinenza alla realtà non sarebbe poi da buttare via, o chiedo troppo?

Capisco che il mestiere del giornalista sia difficile, ma fare un controllo delle fonti sembra brutto? Voglio dire ci provo io nel mio blog o nei miei post su linkedin, tutto sommato è fattibile anche per un professionista della comunicazione.

A meno che il professionismo in termini giornalistici si estrinseca nello scrivere su argomenti di cui si sa poco o nulla e per i quali non occorre nessuna verifica, un minimo di presa di responsabilità dalla corporazione non guasterebbe (e magari qualche “mea culpa”)

Il sensazionalismo per vendere non è una novità, è sempre esistito, ma tra clandestini che mangiano i cani

prostatiti polmonari di noti imprenditori,

https://www.fanpage.it/attualita/briatore-santanche-fa-chiarezza-coronavirus-no-e-stato-ricoverato-per-prostatite/

scoop sul renzista sindaco di bugliano che ritira la chiave della città a Bocelli,

candeggine curative, e vaccini che escono a loro insaputa forse si crea più confusione che altro.

Di ‘sto passo mi sdoganano negazionisti, terrapiattisti, novax e QAnon

Se serve a vendere buon per loro, ma il giornalismo è cambiato?

Creative concept of manipulation with coronavirus. Hand holds strings for manipulation. The hand controls the Covid19 miniature with strings on a dark foggy background. Selective focus

Sui vaccini invece forse avrebbe più senso leggere, ma lo so non è un giornale, è una università, robe tipo questa:

https://ilbolive.unipd.it/index.php/it/news/pericolosa-corsa-verso-vaccino

So che non fa bello sentirsi dire che la corsa al vaccino sta presentando dei rischi e che la fretta non è figlia della precisione. Ma, salvo voler essere contemporaneamente novax, antiscienza e sostenitori del vaccino anti-covid, forse in questo ambito un minimo di coerenza sarebbe salutare.

Ora chi si occupa della cosa tecnicamente, i professoroni, gli scienziatoni, gli intellettualoni direbbe qualcuno, sostiene che i trial di fase 3 siano fondamentali al bilancio rischi benefici del vaccino e che quindi occorre aspettare nonostante sparate politiche e giornalistiche che dicano che il miracolo è dietro l’angolo.

Per altro continuano ad uscire notizie sul fatto che i paesi si spiano mutuamente per il vaccino, indice chiaro di dubbi su una risoluzione rapida. Se il vaccino fosse pronto lo spionaggio non avrebbe senso, a meno che la fretta sia foriera di vaccini non sicuri…

A già sto facendo un legame tra eventi, non si fa, non è educato, poi sembra che la realtà debba essere analizzata nella sua complessità.

Chiedo scusa.

Insomma se il mondo dei media facesse del fact check e del controllo delle fonti un esercizio standard forse vedremmo meno minkiate scritte, ma fino a che l’uso strumentale della notizia serve a contentare la platea o sostenere le vendite può essere che la cosa continui.

E gli esempi potrebbero continuare, dalle assurdità pro “immuni” la app che miracolosamente con la sola imposizione delle mani sa chi è infetto e chi no anche senza test medici, a distanze di sicurezza variabili in funzione delle esigenze di logistica il bestiario è lunghissimo. E i media rilanciano spesso acriticamente.

Certo che se ci può consolare non è che altrove le cose siano messe meglio, Da politica di destra e sinistra, a media piu o meno schierati l’outlook non è proprio dei migliori.

Nel frattempo Erdogan affossa la sua economia ma mette i carrarmati al confine con la Grecia (per gli amanti dell’uomo forte al podere, giusto per vedere i risultati dell’approccio)

Mal comune…

yahoheho

Vatti a fidare di quello che leggi.

Ennesima inesattezza della stampa sul covid? …

Inciampo in un tweet:

“All media in #Italy are reporting that the Oxford COVID19 vaccine trial will end in one month and that the vaccine will be distributed from November. Interesting as I’m working for this trial and this is complete news to me… “

estratto dal tweet di Andrea Mazzella

Opperbacco, vuoi dire che la notizia riportata qui potrebbe essere non esattissima?

Come dire che, ancora una volta, sembrerebbe esistere, ma è una ipotesi che non condivido, una certa distanza tra quello che si scrive ed i feedback relativi della realtà oggettiva.

Insomma non è che ultimamente i media nazionali diano luminosi esempi di precisione, per carità gli errori ci stanno tutti, ma su alcuni argomenti un poco più di attenzione non guasterebbe.

Ora capisco che se vi sono esigenze che chiedono voler girare la realtà percepita verso una sponda o l’altra dell’arco partitico ( – la politica è un’altra cosa -) ci può stare che una notizia non sia completamente vera, ma in linea di massima mi aspetterei che se c’è pioggia si riporti pioggia, a meno che non sia Trump a parlarne.

(se vedete nella affermazione una sottile vena di sarcasmo, non sbagliate, :-))

Ne abbiamo visto in questi ultimi tempi di tutte le fogge ed i colori: dai cani mangiati dai migranti musulmani scappati da un centro di accoglienza, alle malefatte del sindaco renzista di Bugliano le stupidate si moltiplicano.

E poco vale far notare che forse se uno sapesse quello che scrive saprebbe che la carne di cane è impura tanto quanto quella di maiale per i musulmani, e quindi la cosa è inverosimile, o che bugliano non esiste e quindi le azioni del fantomatico sindaco forse sono non veritiere.

Poi sia chiaro tutti sanno che i comunisti mangiano i bambini, e quindi sono ontologicamente colpevoli, Bibbiano ne è la dimostrazione, indipendentemente dalla realtà di come si sono svolte le cose.

https://www.wired.it/attualita/politica/2019/07/22/bibbiano-propaganda-destra-ossessione-pizzagate/

L’uso delle notizie non è nuovo a manipolazioni o semplici calcoli di vendita, ma un minimo di attinenza alla realtà non sarebbe poi da buttare via, o chiedo troppo?

Capisco che il mestiere del giornalista sia difficile, ma fare un controllo delle fonti sembra brutto? Voglio dire ci provo io nel mio blog o nei miei post su linkedin, tutto sommato è fattibile anche per un professionista della comunicazione.

A meno che il professionismo in termini giornalistici si estrinseca nello scrivere su argomenti di cui si sa poco o nulla e per i quali non occorre nessuna verifica, un minimo di presa di responsabilità dalla corporazione non guasterebbe (e magari qualche “mea culpa”)

Il sensazionalismo per vendere non è una novità, è sempre esistito, ma tra clandestini che mangiano i cani

prostatiti polmonari di noti imprenditori,

https://www.fanpage.it/attualita/briatore-santanche-fa-chiarezza-coronavirus-no-e-stato-ricoverato-per-prostatite/

scoop sul renzista sindaco di bugliano che ritira la chiave della città a Bocelli,

candeggine curative, e vaccini che escono a loro insaputa forse si crea più confusione che altro.

Di ‘sto passo mi sdoganano negazionisti, terrapiattisti, novax e QAnon

Se serve a vendere buon per loro, ma il giornalismo è cambiato?

Creative concept of manipulation with coronavirus. Hand holds strings for manipulation. The hand controls the Covid19 miniature with strings on a dark foggy background. Selective focus

Sui vaccini invece forse avrebbe più senso leggere, ma lo so non è un giornale, è una università, robe tipo questa:

https://ilbolive.unipd.it/index.php/it/news/pericolosa-corsa-verso-vaccino

So che non fa bello sentirsi dire che la corsa al vaccino sta presentando dei rischi e che la fretta non è figlia della precisione. Ma, salvo voler essere contemporaneamente novax, antiscienza e sostenitori del vaccino anti-covid, forse in questo ambito un minimo di coerenza sarebbe salutare.

Ora chi si occupa della cosa tecnicamente, i professoroni, gli scienziatoni, gli intellettualoni direbbe qualcuno, sostiene che i trial di fase 3 siano fondamentali al bilancio rischi benefici del vaccino e che quindi occorre aspettare nonostante sparate politiche e giornalistiche che dicano che il miracolo è dietro l’angolo.

Per altro continuano ad uscire notizie sul fatto che i paesi si spiano mutuamente per il vaccino, indice chiaro di dubbi su una risoluzione rapida. Se il vaccino fosse pronto lo spionaggio non avrebbe senso, a meno che la fretta sia foriera di vaccini non sicuri…

A già sto facendo un legame tra eventi, non si fa, non è educato, poi sembra che la realtà debba essere analizzata nella sua complessità.

Chiedo scusa.

Insomma se il mondo dei media facesse del fact check e del controllo delle fonti un esercizio standard forse vedremmo meno minkiate scritte, ma fino a che l’uso strumentale della notizia serve a contentare la platea o sostenere le vendite può essere che la cosa continui.

E gli esempi potrebbero continuare, dalle assurdità pro “immuni” la app che miracolosamente con la sola imposizione delle mani sa chi è infetto e chi no anche senza test medici, a distanze di sicurezza variabili in funzione delle esigenze di logistica il bestiario è lunghissimo. E i media rilanciano spesso acriticamente.

Certo che se ci può consolare non è che altrove le cose siano messe meglio, Da politica di destra e sinistra, a media piu o meno schierati l’outlook non è proprio dei migliori.

Nel frattempo Erdogan affossa la sua economia ma mette i carrarmati al confine con la Grecia (per gli amanti dell’uomo forte al podere, giusto per vedere i risultati dell’approccio)

Mal comune…

yahoheho