Oggi è successo una cosa che non succedeva da un po. Ho bloccato uno su linkedin, Non mi capitava da un po, ma mi rendo conto che la mia tolleranza stà scemando, o divento sempre più sensibile.
L’antefatto:
Uno scrive un post basato su di un documento riportato in maniera inesatta da, tanto per cambiare, libero. documento su cui anche su twitter si sono sprecati fiumi di sciocchezze.
il documento in questione qui riportato per intero era tagliato nel post (e nell’articolo di libero) prima della tabella.
Il messaggio era, ecco hanno messo come morti di covid anche quelli indeterminati. basta fake news, basta notizie false, etc etc etc.
riportando il documento per interi io osservo che
- il documento giustamente riporta che una salma che è in uno stato incerto va trattata come infetta, per la sicurezza di sanitari e pubblico. è una norma di sicurezza ovvia in caso di epidemie. serve a minimizzare i rischi.
- anche se fosse stato usato come metodo il riportare anche i casi indeterminati, di per se non è un problema se gestito correttamente dal punto di vista statistico. I morti di covid sono comunque soggetti ad una dose di arbitrarietà (il covid come concausa di morte come deve essere considerato?), il punto è che i numeri devono essere normalizzati in statistica e gestiti in maniera omogenea. Il punto quindi non è tanto se il documento (cosa da dimostrare e non dimostrata nel post) fosse usato per registrare anche una salma indeterminata come morte per covid, ma che di per se il documento così presentato non dice nulla in merito al conteggio e come il conteggio viene gestito.
- che prima di usare una tesi per sostenere le proprie idee un minimo di fact check dovrebbe essere il minimo indispensabile.
Oltre tutto l’indeterminato risulta, secondo il documento, una salma cui non è stata fatta anlisi o tampone ma aveva sintomi suscettibili di infezione. senza vedere questo pezzo del documento non si può capire cosa significhi quell”indeterminato.
quanto poi alla conclusione che i numeri vanno letti correttamente posso persino essere d’accordo col soggetto, ma se obietti una cosa con una cosa falsa non stai facendo un buon lavoro. ho scritto in passato sui numeri dati ad cazzum e raccolti in maniera questionabile riguardo al covid, e capisco che il soggetto no lo sappia, ma ancora una volta da giudizi senza sapere di cosa parla…e visto il precedente non depone a favore del suo rigore.
A fronte delle mie obiezioni, di cui ammetto potrebbe essere non stato compreso il punto 3 che era generico e, onestamente, faceva riferimento alla sorgente (il quotidiano libero) che non è un esempio luminoso di fact checking se serve alla battaglia politica, e non è il solo per altro, il soggetto la butta sul morale, dandomi, in poche parole, dell’arrogante.
nel dettaglio scrive:
” …Antonio Ieranò mi fa piacere che lei si ponga al di sopra degli altri e giudichi. Io non ho certezze ed accetto sempre il confronto ( ed anche gli errori , senza giudizi assoluti) ma sembra che Lei invece ne abbia molte . Mi hanno insegnato a diffidare da chi ha troppe certezze e chi si crede superiore agli altri . Di solito non lo sono .”
analizziamo quindi la risposta:
“mi fa piacere” ecco l’inizio sarcastico che serve a dare un tono ed a settare le aspettative del resto della frase
“che lei si ponga al di sopra degli altri” il momento della trasformazione morale della risposta, l’implicito significato è che si da un giudizio che esula dal tecnico ma trascende al bene ed il male
“e giudichi.” e qui la trasformazione morale volge al segno di colpevolezza, non si tratta di commento tecnico ma “giudizio” morale e quindi arrogante
“Io non ho certezze ed accetto sempre il confronto ( ed anche gli errori , senza giudizi assoluti)” ecco la parte morale della giustizia in cui il soggetto si mette nella parte del “saggio” faro del bene, contro l”arrogante malvagio in malafede.
“ma sembra che Lei invece ne abbia molte” curiosa conclusione in un post dove non davo in merito nessuna indicazione sulle conclusioni ma solo sui metodi e per altro abbastanza banalotte. si tratta della conferma alla tesi che giustifica l’offesa maiestatis subita (e permette di non rispondere nel merito)
“Mi hanno insegnato a diffidare da chi ha troppe certezze e chi si crede superiore agli altri” la conclusione morale dove il bene da la strada per combattere il male. L’implicita affermazione è che io avrei tante certezze perchè mi credo superiore mentre lui, aperto e buono, non lo fa. Il fatto che posti una notizia falsa, o quantomeno inesatta, quindi esula dalle regole morali di responsabilità perchè lui non ha verità assolute (tranne essere assolutista nei giudizi)
“di solito non lo sono” l’ultimo elemento è una dichiarazione aperta di superiorità morale, sta letteralmente dicendo, non mi sento superiore in genere ma a lei si perchè mi ha giudicato moralmente, da supporre ritenga la cosa fatta in malafede altrimenti no ha senso l’intero costrutto.
In poche righe usa: sarcasmo, giudizio morale, evita il merito delle obiezioni, fornisce la giustificazione della sua superiorità (che quindi non richiede giustificazioni nei miei confronti.
Devo dire un lavoro linguisticamente ben fatto, da qualcuno che è uso a queste tecniche (che data la tempistica ridotta delle risposte) il soggetto ha usato altre volte.
ecco, un commento del genere nasce da 3 elementi fondamentali:
- chi lo scrive non ha idea di chi io sia e cosa sia la mia storia anche in termini di commenti, legittimo non sono famoso od importante.
- buttare sul personale e non sullo specifico le obiezioni giusto per darsi una paccata all’ego
- dicendosi umile dimostra invece una arroganza mascherata da cordialità dando giudizi morali invece che tecnici o puntuali. Tipico atteggiamento di superiorità
Spostare la discussione sul personale quando le obiezioni non lo sono è SEMPRE indice di sentimento di superiorità mal represso. ed anche indice di tipo di umanità che non mi interessa frequentare.
Grazie al cielo gli amici e i conoscenti si possono scegliere.
E dovessi essere in rotta di contatto per lavoro, chiederò ai miei colleghi di essere sostituito. La professionalità sta anche nel evitare di incontrare chi ritieni essere umanamente esecrabile se possibile.
Non ci perdo il sonno 🙂 ma questa volta ho bloccato. Conoscendomi avrei continuato a stuzzicare fino a farlo arrivare all’insulto.
Certa gente se la eviti non ti uccide. e poi la mia tolleranza è in calo
Trovo comunque interessante come un sacco di gente non si prende la responsabilità di quello che posta, commenta o dice. E se in difficoltà, o per pura malefede, la butta subito sul personale con commenti con valenza morale.
Per intenderci morale significa dare del buono o cattivo, buonafede o malafede, così invece di andare sul punto (si lo ammetto ho scritto che quel post era una fake news, a lo era oggettivamente non avendo passato il fact check) si fa l’offeso e ribalta la frittata. Un processo di ribaltamente di causa ed effetti abbastanza normale.
E quasi sempre sono dotati di titoli altisonanti come CEO o cose del genere. Proprio vero che certi ruoli sono affini a sociopatici e psicopatici, lol 🙂
Non ne faccio il nome, ma alla fine dovrei ringraziarlo, non sapevo di che scrivere oggi.
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