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mercoledì 4 marzo 2015

Pavia Shenzhen step 3

[发怒][抓狂][骷髅][弱]
OK I am pissed off. Sometimes apparently the easiest things are the hardest to solve.
I am trying to get my second visa to China and I were hoping this time things would have goon smoothly.

Yesterday I took my train, went to Milan and, happy-go-lucky the whole computer systems was down, spent there just a 5 hours waiting for the system turning back, no luck…

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So I took my train today, hoping for a better result…

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Guess what… Murphy’s laws …. The invitation letter was wrong (same old story), states 30 day stay not 60 as needed, and could not be nor annual nor multi entry because a company is not entitled to make those requests. …

So at the end….
I will not have the annual  multientry Visa but just a 6 months 2 entry. And only 30 days stay so I will be forced to go to Hong Kong and get back to shenzhen just to be able to stay the 6 weeks requested, cheaper than change flights already purchased anyway…

Then for the next trip, other visa other money other go back and forth from the consulate.. just Hoping I got the visa on Friday
[抓狂]arrrrrghhhhhhh

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lunedì 26 gennaio 2015

Pavia Shenzhen

Cathedral of Pavia.
Cathedral of Pavia. (Photo credit: Wikipedia)

Day one, getting ready .

I’m going to Shenzhen,  my first visit to china started with a tight schedule. Finally i got the visa this morning, as the ticket to flight. I went to chinese consulate by train from Pavia, thanks Cucciolina to drive me to Pavia station, to collect my passport with visa, then I used Uber for the first time to go to the airport. Good service, cheap and you can pay with paypal…..
Now at linate airport, checkin is still closed but the warn us that because of a private airplain that should be removed ther could be delay and cancellations. A private plain … that remind me bad things. But seems ok now, they just told us that the plane has been removed, may be it is just the udual italian bad parking attitude.
I miss my family when i travel, wish to share the experience with Cucciolina and Xiadani. Ok let me check if i can check in. See you later.

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lunedì 24 novembre 2014

4G sarebbe bello ma....

http://gty.im/185238738

Okay

Tutti abbiamo visto le meraviglie del 4G nelle pubblicità,  velocità stratosferiche…. (insomma)

Ma qualcuno lo sta usando? Intendo riesce ad usarlo al di fuori di Milano? Per il 4G occorrono 2 elementi base: COPERTURA e UN DEVICE COMPATIBILE.

Sul secondo elemento, basta verificare le caratteristiche del vostro telefono o tablet. Il fatto che sia 3G non comporta il fatto che vada in 4G. I nuovi telefonini lo sono quasi tutti, ma già se lo avete comprato un anno fa potreste aver preso uno non compatibile con lo standard in questione.

Sul primo elemento devo confessare tutto il mio disappunto.  Abito in provincia di Pavia, apparentemente capitale de digital divide italiano. E qui avere copertura 3G è gia difficile, e non di rado finisci in hedge senza neanche rendertene conto, a parte forse per batteria e conto telefonico. Fuori da milano, nell’interland le aree di copertura sono a macchia di leopardo. Da un rapido check con amici e colleghi sembra non ci siano sostanziali differenze tra vodafone telecom italia ancora una volta mi viene da chiedere quale sia il reale stato di copertura dei servizi millantati.

Le statistiche ufficiali riportano sempre le famose coperture del tipo 80% del territorio, 90% della popolazione….allora come mai ol ki trovo sempre nella parte sbagliata del paese?

 

Mi dite la vostra esperienza al riguardo?

sabato 2 novembre 2013

Cosa ci rende italiani?

Prendo il treno da Pavia la mattina, poi la metropolitana, quattro fermate da Rogoredo a Porta Romana. un tragitto che mi espone ad un campione di umanità varia per età, sesso, etnia. Trovo interessante notare come la composizione etnica sia cambiata nel corso degli anni: latinos, asiatici, caucasici, di colore si mescolano nei vagoni per quelle 4 fermate. non posso fare a meno di pensare che questa composizione dieci anni fa era sicuramente diversa.

Talvolta parlano lingue che non capisco, altre volte parlano lingue che comprendo con accenti esotici o diversi, e non mancano coloro che parlano in perfetto italiano, o meglio con accento regionale italiano…. allora non posso fare a meno di chiedermi: cosa ci rende italiani?

Non si tratta di una domanda sterile, essere italiani cosa significa? cosa definisce il nostro status? se non sappiamo delimitare una linea che definisca chi è italiano e chi no, come possiamo considerare gli altri stranieri?

L’italia come entità territoriale è facilmente identificabile grazie a confini fissati dalla storia e dalle leggi, confini che sono arbitrari e non sempre condivisi, si pensi ad i nostri confini verso Trieste, o all’annoso malumore del sud tirolo. quindi cosa rende un Italiano italiano?

Jus soli vs. Jus sanguinis

solitamente possiamo fare delle assunzioni del tipo: se uno nasce sul territorio italiano allora è italiano, oppure se uno nasce da genitori italiani allora è italiano. basta questo a definire l’italianità di una persona?

esiste un concetto di italianità più generico che ci permetta di definire gli italiani indipendentemente dai natali? esiste un ambito culturale comune che ci delinei? Ed aderire a quel modello è sufficiente  per essere considerati italiani?

Può la lingua essere la discriminante? eppure nonostante la diffusione datagli dalla televisione la lingua italiana non è un esempio di applicazione coerente lungo la nostra penisola.

La religione? qui la discriminante è più semplice ma più delicata, l’italia è una repubblica laica, la religione non dovrebbe essere veicolo di determinazione della identità nazionale. ma è altresi innegabile la radice cristiana di questo paese. eppure, io che non sono cattolico, e con me molti altri, non mi sento meno italiano. forse un musulmano, o un ebreo non possono sentirsi italiani? può esserci una italianità avulsa della religione?

Può essere la cultura? ma cosa vuol dire cultura, coscienza o conoscenza? non è cosi elementare la questione, esistono innegabili differenze tra sud, nord e centro italia, e queste differenze sono state solo in parte mitigate dalla televisione e dai movimenti migratori sud-nord.  Al contrario forse il legante più forte è il diffuso disprezzo della cosa pubblica, il poco rispetto per il prossimo e la maleducazione. Del resto anche l’OCSE dipinge un quadro degli italiani poco lusinghiero in termini di cultura.

insomma per essere italiani occorre il legame di una crescente ignoranza (vuol dire non sapre, non ha connotati offensivi)?

Non credo neanche questo. (almeno spero).

faccio fatica a capire francamente cosa sia questa italianità. Ma in compenso mi piacerebbe pensare ad un approccio similare a quello usato dai latini, un approccio che vedeva nelle altre culture una risorsa da incorporare lasciando ampi spazi agi usi e costumi delle gens italiche, imponendo si un modello legato alla distribuzione delle leggi e di infrastrutture ma accettando anche le varie singolarità culturali ed incorporandole. non a caso oggi è la Germania che assomiglia più al vecchio impero romano che l’italia.

boh continuo a vedere una realtà che cambia mentre ascolto vecchie risposte.

 

ciao

A.