Informazioni personali

Cerca nel blog

Translate

Visualizzazione post con etichetta The People of Freedom. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta The People of Freedom. Mostra tutti i post

mercoledì 27 febbraio 2013

#Elezioni 2013 E #tsunami fu :)

File:Elezioni Camera 2013 Province Partiti.pngGrillo ha vinto, non credi ci siano dubbi in proposito, ma al contrario della solita abitudine politica non ha fatto proclami in TV ne ha parlato ai giornalisti. Alla fine la sua strategia comunicativa si è rivelata vincente, il suo ardore anti establishment ha sopraffatto tutto e tutti, soprattutto chi dall’interno del proprio palazzo dorato aveva perso il contatto con una realtà che si è dimostrata, invece, viva e vitale.
Le elezioni politiche sono state comunque interessanti:

  • Berlusconi

Esiste uno zoccolo duro di elettori che credono a Berlusconi nonostante quello che dice e quello che fa.  Non importa se dice e si smentisce nel giro di mezzora, del resto la coerenza non è mai stata una richiesta forte in termini politici nel bel paese.
Fa un certo effetto vedere come la sua scesa in campo abbia tamponato l’emorragia del PDL riportandolo oltre il 20% da sontaggi che lo davano sottoterra. Ma allora è vero che Angelino Alfano non ha il quid

  • Bersani

A me Pierluigi Bersani incomincia a fare tenerezza, non oso pensare come lo dipingeranno gli Sgommati su Sky, altro che grigio, altro che “smacchiare il giaguaro” qui oramai siamo diventati avvezzi all’eterno secondo. avete presente quelle persone che, seppur brave, non eccellono mai, c’è sempre qualcuno che li supera, ed in più non hanno neanche l’attenzione dedicata agli ultimi o ai cattivi.
Non so cosa avrebbe potuto fare di più: ha fatto le primarie, ha fatto le parlamentarie, ha detto meno cazzate degli altri e si è comportato da persona civile. Non credo che l’affaire MPS lo abbia danneggiato più di tanto, probabilmente gli ha fatto più danno flirtare con Mario Monti. Ma il risultato più eclatante è che è riuscito a perdere anche vincendo roba che solo Pirro e pochi altri ha concepito

  • Giannino

Ma come tutti mentono e dicono cazzate, e questo solo perché ha millantato falsi crediti scolastici lo mettono in croce? e peggio ancora si dimette? ma dove crede di essere, in Germania? oddio è anche vero che usa giacche impossibili ed è stato smentito persino dal Mago Zurlì

  • Monti

Direi che è quello che ha avuto la disfatta più evidente, a parte Bersani ovviamente. Che dire portarsi dietro la croce non lo ha aiutato, ma io credo anche che abbia pagato la scelta di usare come spin doctor Cetto la qualunque. confesso che mi piaceva di più quando faceva la persona seria, rispondere alle punzecchiate o l’uscita sulla merkel non sono state felici.

  • Grillo

Che dire, il movimento 5stelle ha spaccato, lode al vincitore. onestamente devo dire che è stato un campione di coerenza fino in fondo, vi sono aspetti del suo programma che non mi piacciono (ad esempio io sono un euroista, voglio l’euro) , ma devo dire che se questo vento porterà pulizia ben venga. Ma sia chiaro la sua non è antipolitica, la sua è politica con la P maiuscola, anche se fatta in maniera diversa dal solito. in una arena di “persone serie” che fanno concorrenza agli autori di satira più selvaggi il comico è l’unico che non fa ridere.

  • Ingroia

Per dirla alla Ingroia di Crozza, avrei voluto commentare, ma non ne avevo voia
vediamo come va a finire

Related articles

giovedì 26 maggio 2011

Berlusconi ed il popolo dei brainless

Bruno Vespa e Silvio Berlusconi

Image by Hytok via Flickr

Lo sapevo che sarebbe successo.  Il Silvio Berlusconi nazionale va da Bruno Vespa a Porta a Porta ed in un impeto istrionico da consumato showman (e non per fare campagna politica, come I malevoli avversari affermano) ci delizia ancora una volta con le sue folgoranti battute.

Spiega che il calo di voti alla sua augusta persona è da imputarsi esclusivamente al lenzuolo, pardon, scheda elettorale che rendeva difficile il riconoscimento del logo.

In effetti la sua rchiesta di avere un logo più grande per il PDL era comprensibile. Dopotutto, come ha affermato in un processo, se tutti sono uguali davanti alla legge lui è un poco piu uguale e quindi, giustamente, anche I suoi loghi dovrebbero essere di dimensione uguale agli altri ma un po’ piu uguali.

In effetti se si vede la scheda elettorale delle prcedenti elezioni la differenza è evidente: ok dimensioni, numero di loghi eposizione sulla scheda sono comparabili, ma allora non c’era il nome di Giuliano Pisapia, che si sa tutte le preferenze le porta via, e la perniciosa presenza del nome dell’innominabile ha offuscato la presenza del simbolo del Nostro.

Ma l’acuta disanima politica del presidente del consiglio non ha risparmiato neanche I potenziali elettori del blocco avversario che sono stati indicati come “senza cervello” come a dire che, rispettando il ruolo di garante delle istituzioni democratiche di cui le elezioni sono baluardo, lui ha semplicemente offerto un elemento di critica sociale e sociologica illuminante. non capisco quelli che se ne sono lamentati.

Ancora una volta insomma il sovversivo blocco delle sinistre universali (vedi la vignetta canadese che ho citatoin un mio post precedente) ha male interpretato degli illuminanti passi di saggezza offerti al pubblico dall’illustre statista.

E che l’umorismo sia la cifra stilistica che caratterizza il PDL e Berlusconi lo si evince anche dalle testate umoristiche che fanno riferimento alla sua area, come “Il giornale” e “Libero”. Qui vi si possono trovare, col finto formato della testata giornalistica, esilaranti articoli di fantapolitica e fanta giornalismo, cui puo far concorrenza solo il funambolico direttore del TG1 Augusto Minzolini, che ha fatto della commedia pseudogiornalistica un capolavoro ispirato a quel grande capocomico che è sempre stato Emilio Fede ed il suo irresistible show il TG4.

L’unico versante dove I Nostri si trovano un poco in difficoltà è l’uso delgli strumenti di comunicazione legati ad Internet, blog e social networks. Esempio ne sia l’uso di Facebook, dove apparentemente risultano essere piu numerosi I fan decerebrati del Pisapia. confesso che la pagine di facebook sulle colpe di Pisapia è esilarante, I più hanno trovato idee brillanti e senso dell’umorismo sagace (a meno che io abbia capto male, e siano vere denunce di fatti orribili Winking smile).

L’ultima storia legata al sistema “alternativo” usato dalla pagina del Sindaco Moratti per acquisire un maggiore numero di “I like” rispetto al concorrente è un esempio lampante di come non abbiano ben capito come funziona questo orribile luogo che è Internet. Già qualche avvisaglia la avevano percepita gli sfortunati abitanti del popoloso quartiere di Sucate Smile che avevano rivolto su Twitter alla Moratti un accorato appello contro la moschea illegale in via Giandomenico Puppa (vedi foto eloquente).

imageimage

beh, siamo vicini alla fine della tornata elettorale e lunedi (salvo un colpo di stato bolsevico) sapremo chi ha vinto (tutti ovviamente) e chi sarà sindaco di Mlano.

in ogni caso, come ricordava l’illustre statista, comunque anche se abbiamo perso voti il PD ne ha persi di più e quindi abbiamo vinto noi, cicca cicca bau bau!

salumi e formaggi a tutti

ciaps Smile

 

Berlusconi ed il popolo dei brainless

Bruno Vespa e Silvio Berlusconi

Image by Hytok via Flickr

Lo sapevo che sarebbe successo.  Il Silvio Berlusconi nazionale va da Bruno Vespa a Porta a Porta ed in un impeto istrionico da consumato showman (e non per fare campagna politica, come I malevoli avversari affermano) ci delizia ancora una volta con le sue folgoranti battute.

Spiega che il calo di voti alla sua augusta persona è da imputarsi esclusivamente al lenzuolo, pardon, scheda elettorale che rendeva difficile il riconoscimento del logo.

In effetti la sua rchiesta di avere un logo più grande per il PDL era comprensibile. Dopotutto, come ha affermato in un processo, se tutti sono uguali davanti alla legge lui è un poco piu uguale e quindi, giustamente, anche I suoi loghi dovrebbero essere di dimensione uguale agli altri ma un po’ piu uguali.

In effetti se si vede la scheda elettorale delle prcedenti elezioni la differenza è evidente: ok dimensioni, numero di loghi eposizione sulla scheda sono comparabili, ma allora non c’era il nome di Giuliano Pisapia, che si sa tutte le preferenze le porta via, e la perniciosa presenza del nome dell’innominabile ha offuscato la presenza del simbolo del Nostro.

Ma l’acuta disanima politica del presidente del consiglio non ha risparmiato neanche I potenziali elettori del blocco avversario che sono stati indicati come “senza cervello” come a dire che, rispettando il ruolo di garante delle istituzioni democratiche di cui le elezioni sono baluardo, lui ha semplicemente offerto un elemento di critica sociale e sociologica illuminante. non capisco quelli che se ne sono lamentati.

Ancora una volta insomma il sovversivo blocco delle sinistre universali (vedi la vignetta canadese che ho citatoin un mio post precedente) ha male interpretato degli illuminanti passi di saggezza offerti al pubblico dall’illustre statista.

E che l’umorismo sia la cifra stilistica che caratterizza il PDL e Berlusconi lo si evince anche dalle testate umoristiche che fanno riferimento alla sua area, come “Il giornale” e “Libero”. Qui vi si possono trovare, col finto formato della testata giornalistica, esilaranti articoli di fantapolitica e fanta giornalismo, cui puo far concorrenza solo il funambolico direttore del TG1 Augusto Minzolini, che ha fatto della commedia pseudogiornalistica un capolavoro ispirato a quel grande capocomico che è sempre stato Emilio Fede ed il suo irresistible show il TG4.

L’unico versante dove I Nostri si trovano un poco in difficoltà è l’uso delgli strumenti di comunicazione legati ad Internet, blog e social networks. Esempio ne sia l’uso di Facebook, dove apparentemente risultano essere piu numerosi I fan decerebrati del Pisapia. confesso che la pagine di facebook sulle colpe di Pisapia è esilarante, I più hanno trovato idee brillanti e senso dell’umorismo sagace (a meno che io abbia capto male, e siano vere denunce di fatti orribili Winking smile).

L’ultima storia legata al sistema “alternativo” usato dalla pagina del Sindaco Moratti per acquisire un maggiore numero di “I like” rispetto al concorrente è un esempio lampante di come non abbiano ben capito come funziona questo orribile luogo che è Internet. Già qualche avvisaglia la avevano percepita gli sfortunati abitanti del popoloso quartiere di Sucate Smile che avevano rivolto su Twitter alla Moratti un accorato appello contro la moschea illegale in via Giandomenico Puppa (vedi foto eloquente).

imageimage

beh, siamo vicini alla fine della tornata elettorale e lunedi (salvo un colpo di stato bolsevico) sapremo chi ha vinto (tutti ovviamente) e chi sarà sindaco di Mlano.

in ogni caso, come ricordava l’illustre statista, comunque anche se abbiamo perso voti il PD ne ha persi di più e quindi abbiamo vinto noi, cicca cicca bau bau!

salumi e formaggi a tutti

ciaps Smile

 

sabato 12 febbraio 2011

E venne il messia: Silvio, Ruby e la corte dei miracoli

MILAN, ITALY - FEBRUARY 05:  Umberto Eco atten...

Image by Getty Images via @daylife

Permettetemi lo sfogo notturno. La politica talvolta sembra tutto tranne che la gestione della “res publica”, e in questi giorni la cosa è lampante.

Gli ultimi avvenimenti e relative escalation che vanno dal b”unga bunga” all’attuale situazione di contrappsizione tra il governo e la magistratura sono state fonte di interminabile imbarazzo. Purtroppo ho la sfortuna di lavorare con  l’estero e relazionarmi con colleghi di tutto il mondo, diventa sempre piu difficile gestirsi quando inziano a partire battute sulla nostra situazione politica.

Ammettiamolo all’estero non ci capiscono e non capiscono come gli italiani possano accettare che la propria classe politica abbia uno standard morale cosi basso.

Al di la delle appartenenze politiche infatti la situazione è estremamente imbarazzante. Vorrei citare lo splendido intervento di Umberto Eco all’evento anti Berlusconi tenutosi al palasharp a Milano, dove osservava con la solita arguzia che lo contraddistingue alcune incongruenze del nostro presidente del consiglio.

Video per palasharp umberto eco

Berlusconi si complimenta con la magistratura quando si oppone alla non estradizione di Cesare Battisti, ma quando viene chiamato in prima persona, allora dice che i giudici sono corrotti e dire che lo vogliono solo convocare! Questa è schizofrenia e non si può essere governati da uno schizofrenico”.

Ma ancora piu tristezza mi da il pensare alla linea difensiva montata dal PDL in merito alla accusa di concussione mossa dalla magistratura milanese nei confronti di Berlusconi.

Ora visto ce nessuno contesta il fatto che la telefonta sia avvenuta, è assodato che Berlusconi telefonò in questura a milano sostenendo che Ruby fosse nipote del rais egiziano.

I casi sono 2:

  • o ha mentito facendo indebite pressioni sulla questura per ottenere il rilascio della ragazzina (da definirsi cosi in quanto minorenne).
  • o ha veramente creduto che fosse la nipote di Mubarak e ha quindi agito pensando all’interesse del paese cercando di evitare un incidente diploatico, come sostenuto da lui e dal PDL. Purtroppo mi spaventa piu la seconda ipotesi della prima. Essere capace di mentire per cercare, maldestramente o con arroganza assoluta, di nascondere una faccenda imbarazzante è ancora comprensibile, seppur non condivisibile.

Ma il credere davvero che ruby Ruby fosse nipote di Mubarak sarebbe veramente la dimostrazione che non si ha il minimo discernimento (ed uso questa espressione per non definire la cosa in maniera piu greve e colorita) o che I nostri servizi di infromazione fanno veramente pietà. sarebbe veramente pensabile che la nipote di un cpao di stato in carica da 30 anni potesse vivere di espedienti?

Nel frattempo I problemi che affliggono l’Italia sono belli che dimenticati (vedi l’affair agenda digitale, o solo basti pensare a Napoli ancora sommersa dalla spazzatura) di fronte a questo abbiare inconsulto.

Mi pongo a questo punto un dubbio: come è possibile credere a simili pirlate?

La risposta,dal mio punto di vista, è che  se le persone agissero in maniera razionale, critica ed analitica non potrebbero giustficare questo andazzo (e le molte altre idiozie che la nostra politica ha mostrato nel corsodegli anni).

Ma la realtà dei fatti è che le persone non agiscono in base a ragionamenti razionali, o almeno non completamente in base ad essi. Per citare 2 grossi driver che spingono le persone ad agire al di furi dei canoni della razionalità possiamo citare almeno 2 aspetti largamente evidenti in Italia:

o la presenza di interessi corporativi o personali che spingono ad accettare l’inaccettabile, come nel caso della lega con la sua richiesta di federalismo che la spinge ad una alleanza tanto tanto salda quanto imbarazzante ma che le permette di restare ancorata al suo progetto ed ai suoi interessi, o dei molti parlamentari o politici inquisiti o in odor di reato che hanno trovato nelle liste dei partiti la possibilità di riciclarsi.

oppure perche si crede davvero in maniera fideistica, alla “santità” di Berlusconi.

Berlusconi , in effetti, quando parla assomiglia piu ad un santone, o un predicatore televisivo che ad un politico. Tutto il suo eloquio punta a mostrarsi come padre benevolente e vittima innocente per amore del prossimo. Il paragone col Cristo cristiano viene spinto in tutta la storia berlusconiana in tutta la sua retorica comunicativa, cosi come il presentarsi (come molti santoni) come peccatore tra gli uomini ma voce del verbo divino.

Dal “io sono  l’unto del signore” al noi siamo il partito dell’amore contro il partito dell’odio” tutto viene presentato come se la adesione fosse un atto di fede verso un soggetto piu alto di cui Berlusconi è voce e guida. Tutto viene presentato come se dipendesse dal maestro, ed il partito stesso si trasfigura nell’mmagine del suo leader, è il suo leader. E dal suo leader dipende come un adepto dipende dal suo maestro.

Se interpretiamo in questo modo l’adesione al movimento, quindi come atto di fede nella figura di Berlusconi, e non come atto politico di adesione ad un programma di gestione della res publica, tutto diventa piu comprensibile.

Non esiste evidenza che possa essere accettata che sia denigrante nei confronti del proprio maestro o guida. Egli infatti è la sorgente del vero e quindi tutto ciò che va contro di lui è illegittimo.

la scelta non è poi cosi delirante coma possa sembrare, tutti compiamo atti di fede razionale, diende da cosa consideriamo come punto di partenza veritiero. Dobbiamo fidarci sempre e comunque di qualcuno per il reperimento delle notizie, la scelta di affidarsi ad un leader prima che ad una idea politica comporta che questi sia il veicolo principale di discernimento di cio che è vero e cio che non lo è, di quila necessità di considerarlo “corretto” a prescindere.

Un po come la infallibilità del papa per I cattolici (che però e riferita solo alle questioni inerenti strettamente gli argomenti di fede), la adesione al movimento richiede la accettazione delle sue parole come dogmi.

Se poi queste risultano mendaci o contraddittorie poco importa, la colpa è comunque dei fattori esterni che hanno tavisato, male interpretato le sue parole e le sue azioni.

Una conseguenza diretta della scelta di aderire a siffatto movimento è la necessità di definire i contorni del avversario; come il diavolo attiene alla religione cristiana, cosi la sinistra diventa il male assoluto. e diventa automaticamente di sinistra chiunque non sia identificabile nel pensiero del leader o sia critico verso di esso.

In effetti l’accettazione di una presenza critica potrebbe indebolire la costruzione del reale definita attorno alla figura del leader (è questi che definisce I contorni della realtà)  e quindi è ua figura che va demonizzata ed allontanata. La santificazione laica del capo ha come diretta conseguenza la demonizzazione del diritto di critica. o della sola presenza di posizioni divergenti. Cosi persino il Financial Times o il New York Times sono giornali di sinistra (sic) asserviti alla presunta lobby che complotterebbe contro il premier italiano.

Dal momento che non si puo discutere la leadership in quanto da essa dipende tutta la costruzione e tutto il razionale, la leadership va difesa a qualunque costo, anche se estrnamente questa difesa può sembrare assurda ed incomprensibile.

Questo tipo di comportamenti è abbastanza comune negli adepti di sette o religioni assolutiste guidate da leadersip forti.

Ora alla luce di questo fatto si capisce come si possa accettare la faccenda di Ruby come probabile nipote di Mubarak. In altri frangenti la questione sarebbe stata considerata ridicola o penosa, ma di fronte agli occhi del federl la sola parola del capo è vera, e quindi questa è una verità accettata acriticamente e che non porta a conseguenze.

Il non vedere questa verità è, per forza di cose, volutamente malevolo e chi non si adegua è un infedele (senza fede) e quindi non degno di essere parte della cmunità. Il problema che passa in secondo piano è che questa comunità in teoria dovrebbe comprendere tutti gli italiani che possono anche avere opinioni diverse.

Le affinità tra I comportamenti dei gruppi religiosi (o politici) assolutisti (nel senso che definiscono in se e nel loroleader la definizione e chiave di interpretazione del reale) e quelli del comportamento skizofrenico della politica italiana sono abbastanza inquietanti.

Per averne la riconferma basta andare a leggersi blog e gruppi di discussione che siano critici nei confronti della attuale leadership politica.

la risposta dei sostenitori simpatizzanti del PDL non è quasi mai nei termini del confronto dialettico, ma punta nella stragande maggioranza a definire l’avversario come di sinistra e quindi ontologicamente colpevole. Del resto già Berlusconi aveva definito I suoi avversari politici e critici come “geneticamente diversi” e I membri del parlamento europeo “turisti della democrazia”.

La magistratura diventa cosi un covo di eversivi, poco importa se nel merito neanche berlusconi ha smentito la telefonata. Ci si scaglia contro le intercettazioni (che per altro  non sono state effettuate sul telefono di Berlusconi ma sul telefono di altre persone che erano in comunicazione con lui, stesse piu attento quando parla…..) ma non si commenta il contenuto dell medesime.

In un paese civile il solo fatto che un presidente del consiglio telefonasse in questura per sollecitare la scarcerazione di qualcuno fermato per furto sarebbe causa sufficiente per chiedere le dimissioni, al di la della rilevanza penale dell’atto. non qui dove etica e morale hanno un peso relativo e sopratutto differente a seconda del soggetto che compie l’azione.

Neppure la demenziale affermazione di fare causa allo stato, da parte del presidente del consiglio (sic) solleva il minimo atto di perplessità, figuriamoci I tecnicismi della legge. l’obblgatorietà della azione penale,, cardine del nostro sistema gudiziario, ad esempio viene allegramente non considerata ed in questo frangente sollevare la questione è comunque atto colpevole.

La netta supremazia mediatica del cavaliere e la scarsa attenzione e memoria storica degli italiani, cosi come la scarsa propensione a leggere quotidiani o prendere informazioni da fonti alternative ai 6 telegiornali allineati (le tre reti statali e le tre reti del cavaliere on brillano per indipendenza) rende la propaganda particolarmente efficace,. Le voci dissidenti o di opposizione (dal “fatto quotidiano” al“repubblica” passando per il “corriere della sera”) in realtà sono letti da una minoranza del paese. la maggioranza sente cio che le 6 reti presentano. in quest’ottica la presenza di queste voci dissonanti fa gioco perchè permette al sistema di dichiararsi liberale ed aperto, ed inoltre permette al leader di dichiararsi vittima di un complotto, rendendo la adesione alla sua figura ancora piu emotivamente coinvolgente.

Cosa ci sia in tutto questo da afferire al concetto politico di destra o sinistra rimane ai miei occhi un mistero. Al di fuori della logica degli adepti che danno alle parole centrodestra e sinistra significati particolari tipo veritàmenzogna, giustiziacattiveria, lucebuio, la dialettica politica dovrebbe incentrarsi su valori generali e sulla gestione dello stato. il personalizzare concentrare tutto su di una figura poco ha a che fare con la politica, il culto della personalità attiene ad una sfera che con la democrazia centra molto poco.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincie ma bordello”

E venne il messia: Silvio, Ruby e la corte dei miracoli

MILAN, ITALY - FEBRUARY 05:  Umberto Eco atten...

Image by Getty Images via @daylife

Permettetemi lo sfogo notturno. La politica talvolta sembra tutto tranne che la gestione della “res publica”, e in questi giorni la cosa è lampante.

Gli ultimi avvenimenti e relative escalation che vanno dal b”unga bunga” all’attuale situazione di contrappsizione tra il governo e la magistratura sono state fonte di interminabile imbarazzo. Purtroppo ho la sfortuna di lavorare con  l’estero e relazionarmi con colleghi di tutto il mondo, diventa sempre piu difficile gestirsi quando inziano a partire battute sulla nostra situazione politica.

Ammettiamolo all’estero non ci capiscono e non capiscono come gli italiani possano accettare che la propria classe politica abbia uno standard morale cosi basso.

Al di la delle appartenenze politiche infatti la situazione è estremamente imbarazzante. Vorrei citare lo splendido intervento di Umberto Eco all’evento anti Berlusconi tenutosi al palasharp a Milano, dove osservava con la solita arguzia che lo contraddistingue alcune incongruenze del nostro presidente del consiglio.

Video per palasharp umberto eco

Berlusconi si complimenta con la magistratura quando si oppone alla non estradizione di Cesare Battisti, ma quando viene chiamato in prima persona, allora dice che i giudici sono corrotti e dire che lo vogliono solo convocare! Questa è schizofrenia e non si può essere governati da uno schizofrenico”.

Ma ancora piu tristezza mi da il pensare alla linea difensiva montata dal PDL in merito alla accusa di concussione mossa dalla magistratura milanese nei confronti di Berlusconi.

Ora visto ce nessuno contesta il fatto che la telefonta sia avvenuta, è assodato che Berlusconi telefonò in questura a milano sostenendo che Ruby fosse nipote del rais egiziano.

I casi sono 2:

  • o ha mentito facendo indebite pressioni sulla questura per ottenere il rilascio della ragazzina (da definirsi cosi in quanto minorenne).
  • o ha veramente creduto che fosse la nipote di Mubarak e ha quindi agito pensando all’interesse del paese cercando di evitare un incidente diploatico, come sostenuto da lui e dal PDL. Purtroppo mi spaventa piu la seconda ipotesi della prima. Essere capace di mentire per cercare, maldestramente o con arroganza assoluta, di nascondere una faccenda imbarazzante è ancora comprensibile, seppur non condivisibile.

Ma il credere davvero che ruby Ruby fosse nipote di Mubarak sarebbe veramente la dimostrazione che non si ha il minimo discernimento (ed uso questa espressione per non definire la cosa in maniera piu greve e colorita) o che I nostri servizi di infromazione fanno veramente pietà. sarebbe veramente pensabile che la nipote di un cpao di stato in carica da 30 anni potesse vivere di espedienti?

Nel frattempo I problemi che affliggono l’Italia sono belli che dimenticati (vedi l’affair agenda digitale, o solo basti pensare a Napoli ancora sommersa dalla spazzatura) di fronte a questo abbiare inconsulto.

Mi pongo a questo punto un dubbio: come è possibile credere a simili pirlate?

La risposta,dal mio punto di vista, è che  se le persone agissero in maniera razionale, critica ed analitica non potrebbero giustficare questo andazzo (e le molte altre idiozie che la nostra politica ha mostrato nel corsodegli anni).

Ma la realtà dei fatti è che le persone non agiscono in base a ragionamenti razionali, o almeno non completamente in base ad essi. Per citare 2 grossi driver che spingono le persone ad agire al di furi dei canoni della razionalità possiamo citare almeno 2 aspetti largamente evidenti in Italia:

o la presenza di interessi corporativi o personali che spingono ad accettare l’inaccettabile, come nel caso della lega con la sua richiesta di federalismo che la spinge ad una alleanza tanto tanto salda quanto imbarazzante ma che le permette di restare ancorata al suo progetto ed ai suoi interessi, o dei molti parlamentari o politici inquisiti o in odor di reato che hanno trovato nelle liste dei partiti la possibilità di riciclarsi.

oppure perche si crede davvero in maniera fideistica, alla “santità” di Berlusconi.

Berlusconi , in effetti, quando parla assomiglia piu ad un santone, o un predicatore televisivo che ad un politico. Tutto il suo eloquio punta a mostrarsi come padre benevolente e vittima innocente per amore del prossimo. Il paragone col Cristo cristiano viene spinto in tutta la storia berlusconiana in tutta la sua retorica comunicativa, cosi come il presentarsi (come molti santoni) come peccatore tra gli uomini ma voce del verbo divino.

Dal “io sono  l’unto del signore” al noi siamo il partito dell’amore contro il partito dell’odio” tutto viene presentato come se la adesione fosse un atto di fede verso un soggetto piu alto di cui Berlusconi è voce e guida. Tutto viene presentato come se dipendesse dal maestro, ed il partito stesso si trasfigura nell’mmagine del suo leader, è il suo leader. E dal suo leader dipende come un adepto dipende dal suo maestro.

Se interpretiamo in questo modo l’adesione al movimento, quindi come atto di fede nella figura di Berlusconi, e non come atto politico di adesione ad un programma di gestione della res publica, tutto diventa piu comprensibile.

Non esiste evidenza che possa essere accettata che sia denigrante nei confronti del proprio maestro o guida. Egli infatti è la sorgente del vero e quindi tutto ciò che va contro di lui è illegittimo.

la scelta non è poi cosi delirante coma possa sembrare, tutti compiamo atti di fede razionale, diende da cosa consideriamo come punto di partenza veritiero. Dobbiamo fidarci sempre e comunque di qualcuno per il reperimento delle notizie, la scelta di affidarsi ad un leader prima che ad una idea politica comporta che questi sia il veicolo principale di discernimento di cio che è vero e cio che non lo è, di quila necessità di considerarlo “corretto” a prescindere.

Un po come la infallibilità del papa per I cattolici (che però e riferita solo alle questioni inerenti strettamente gli argomenti di fede), la adesione al movimento richiede la accettazione delle sue parole come dogmi.

Se poi queste risultano mendaci o contraddittorie poco importa, la colpa è comunque dei fattori esterni che hanno tavisato, male interpretato le sue parole e le sue azioni.

Una conseguenza diretta della scelta di aderire a siffatto movimento è la necessità di definire i contorni del avversario; come il diavolo attiene alla religione cristiana, cosi la sinistra diventa il male assoluto. e diventa automaticamente di sinistra chiunque non sia identificabile nel pensiero del leader o sia critico verso di esso.

In effetti l’accettazione di una presenza critica potrebbe indebolire la costruzione del reale definita attorno alla figura del leader (è questi che definisce I contorni della realtà)  e quindi è ua figura che va demonizzata ed allontanata. La santificazione laica del capo ha come diretta conseguenza la demonizzazione del diritto di critica. o della sola presenza di posizioni divergenti. Cosi persino il Financial Times o il New York Times sono giornali di sinistra (sic) asserviti alla presunta lobby che complotterebbe contro il premier italiano.

Dal momento che non si puo discutere la leadership in quanto da essa dipende tutta la costruzione e tutto il razionale, la leadership va difesa a qualunque costo, anche se estrnamente questa difesa può sembrare assurda ed incomprensibile.

Questo tipo di comportamenti è abbastanza comune negli adepti di sette o religioni assolutiste guidate da leadersip forti.

Ora alla luce di questo fatto si capisce come si possa accettare la faccenda di Ruby come probabile nipote di Mubarak. In altri frangenti la questione sarebbe stata considerata ridicola o penosa, ma di fronte agli occhi del federl la sola parola del capo è vera, e quindi questa è una verità accettata acriticamente e che non porta a conseguenze.

Il non vedere questa verità è, per forza di cose, volutamente malevolo e chi non si adegua è un infedele (senza fede) e quindi non degno di essere parte della cmunità. Il problema che passa in secondo piano è che questa comunità in teoria dovrebbe comprendere tutti gli italiani che possono anche avere opinioni diverse.

Le affinità tra I comportamenti dei gruppi religiosi (o politici) assolutisti (nel senso che definiscono in se e nel loroleader la definizione e chiave di interpretazione del reale) e quelli del comportamento skizofrenico della politica italiana sono abbastanza inquietanti.

Per averne la riconferma basta andare a leggersi blog e gruppi di discussione che siano critici nei confronti della attuale leadership politica.

la risposta dei sostenitori simpatizzanti del PDL non è quasi mai nei termini del confronto dialettico, ma punta nella stragande maggioranza a definire l’avversario come di sinistra e quindi ontologicamente colpevole. Del resto già Berlusconi aveva definito I suoi avversari politici e critici come “geneticamente diversi” e I membri del parlamento europeo “turisti della democrazia”.

La magistratura diventa cosi un covo di eversivi, poco importa se nel merito neanche berlusconi ha smentito la telefonata. Ci si scaglia contro le intercettazioni (che per altro  non sono state effettuate sul telefono di Berlusconi ma sul telefono di altre persone che erano in comunicazione con lui, stesse piu attento quando parla…..) ma non si commenta il contenuto dell medesime.

In un paese civile il solo fatto che un presidente del consiglio telefonasse in questura per sollecitare la scarcerazione di qualcuno fermato per furto sarebbe causa sufficiente per chiedere le dimissioni, al di la della rilevanza penale dell’atto. non qui dove etica e morale hanno un peso relativo e sopratutto differente a seconda del soggetto che compie l’azione.

Neppure la demenziale affermazione di fare causa allo stato, da parte del presidente del consiglio (sic) solleva il minimo atto di perplessità, figuriamoci I tecnicismi della legge. l’obblgatorietà della azione penale,, cardine del nostro sistema gudiziario, ad esempio viene allegramente non considerata ed in questo frangente sollevare la questione è comunque atto colpevole.

La netta supremazia mediatica del cavaliere e la scarsa attenzione e memoria storica degli italiani, cosi come la scarsa propensione a leggere quotidiani o prendere informazioni da fonti alternative ai 6 telegiornali allineati (le tre reti statali e le tre reti del cavaliere on brillano per indipendenza) rende la propaganda particolarmente efficace,. Le voci dissidenti o di opposizione (dal “fatto quotidiano” al“repubblica” passando per il “corriere della sera”) in realtà sono letti da una minoranza del paese. la maggioranza sente cio che le 6 reti presentano. in quest’ottica la presenza di queste voci dissonanti fa gioco perchè permette al sistema di dichiararsi liberale ed aperto, ed inoltre permette al leader di dichiararsi vittima di un complotto, rendendo la adesione alla sua figura ancora piu emotivamente coinvolgente.

Cosa ci sia in tutto questo da afferire al concetto politico di destra o sinistra rimane ai miei occhi un mistero. Al di fuori della logica degli adepti che danno alle parole centrodestra e sinistra significati particolari tipo veritàmenzogna, giustiziacattiveria, lucebuio, la dialettica politica dovrebbe incentrarsi su valori generali e sulla gestione dello stato. il personalizzare concentrare tutto su di una figura poco ha a che fare con la politica, il culto della personalità attiene ad una sfera che con la democrazia centra molto poco.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincie ma bordello”

martedì 9 giugno 2009

ABBIAMO VINTO LE ELEZIONI: come con i numeri dimostro tutto!

Solenne si leva il grido a seguito delle ultime elezioni europee ed amministrative. Ebbene si, posso dirlo, abbiamo vinto.

Ma noi chi? ebbene tutti, le dichiarazioni post elettorali ed i commenti sono la solita comica. Tutti si dichiarano vincitori e commentano la sconfitta dell’avversario.

Il PDL soddisfatto per la vittoria inequivocabile ed il calo della opposizione, la opposizione del PD per aver tenuto (?) e per il fatto che il PDL non ha raggiunto il 40% che voleva, dimostrando di essere in calo di consensi; la Lega, UDC e Di Pietro per l’aumento dei consensi…

Al solito tutti hanno motivo di festeggiare e pochi di ragionare sull’accaduto. Del resto la statistica a questo serve: “esiste sempre una costante che sommata, sottratta, moltiplicata o divisa per il risultato ottenuto ci permette di ricavare il risultato desiderato”.

L’astensionismo in aumento è da un lato esecrato da parte delle varie forze politiche ma consente alchimie contabili nella distribuzione dei dati percentuali che consente il divertente balletto delle dichiarazioni.

La possibile confusione è legata al fatto che da un lato vi è un significato nei confronti della rappresentanza popolare, che richiederebbe una analisi sulla base totale degli aventi diritto al voto, dall’altro c’è il conteggio dei seggi che invece dipende dalle percentuali ricavate dal voto effettivo. Le due percentuali rappresentano indici e significati profondamente diversi ma sono spesso usate per fini comunicativi in maniera equivoca giocando sui numeri.

Il meccanismo è divertente ed istruttivo: supponiamo di avere una base votante di 1000 persone

A fine elezione abbiamo la seguente distribuzione:

percentuale votanti 70%

partito A 40%

partito B 30%

partito C 10%

Partiti altri 20%

il partito A dichiara che la maggioranza degli italiani è con lui

Il partito B dichiara che non è vero, la maggioranza degli italiani non è con lui

chi ha ragione?

Sveliamo un piccolo trucco, le percentuali dei partiti sono fatte in riferimento al 70% dei votanti e non al 100% della base elettorale, quindi

se la base elettorale era 1000 il numero effettivo di votanti diventa: 700

il 40% di 700 votanti è: 280 voti

il 30% di 700 votanti è: 210 voti

il 10% di 700 votanti è: 70 voti

il rimanente 20% è: 140 voti

rapportiamo quindi queste cifre a livello di base elettorale globale:

non votanti: 300

partito A: 280

partito B: 210

partito C: 70

altri: 140

che in cifre percentuali diventa:

non votanti: 30%

partito A: 28%

partito B: 21%

partito C: 7%

altri: 14%

come si vede le percentuali cambiano considerevolmente cambiano il raffronto tra i votanti e la base elettorale.

la cosa che balza all’occhio è che l’introduzione del numero di non votanti nel raffronto rende la presenza dei partiti sulla base elettorale estremamente più piccola. Ben diverso è il dire “io rappresento il 40% della nazione” dal “io ne rappresento il 28%”.

la cosa assume un significato maggiore se consideriamo le possibili alleanze.

Supponiamo che il partito A ed il partito C siano alleati.

Se il confronto viene fatto sulle percentuali senza il numero di non votanti la somma da 50%, e quindi la coalizione potrebbe fregiarsi del fatto che la metà degli abitanti del paese è con loro, in realtà è vero che è con loro solo la metà degli effettivi votanti, elettori se consideriamo tali solo coloro che hanno esercitato il diritto di voto nell’urna.

Tale somma, infatti, si riduce a un più piccolo 35%, ben lontano dalla metà della base votante reale.

la statistica e le percentuali consente anche una altra simpatica alchimia:

supponendo che alle elezioni precedenti il numero di elettori fosse lo stesso, 1000 ma il dato di astensionismo fosse minore, ad esempio il 20%, si ottiene una altra interessante proiezione.

Supponiamo che i risultati elettorali precedenti fossero distribuiti in questa maniera:

Astensionismo: 20%

percentuali pubblicate:

Partito A: 37%

Partito B: 31%

Partito C: 7%

Altri: 25%

traducendo in numeri otteniamo, analogamente a quanto fatto prima:

base elettorale: 1000

Astensioni: 200 =>20%

Partito A: 296 (il 37% del 80% della base elettorale) => 29.6%

Partito B: 248 => 24.8%

Partito C: 56 => 5.6%

Altri: 200

vediamo quindi come sono variate le percentuali a seconda dei riferimenti.

astensionismo: aumentato dal 20% al 30%

Partito A: passa dal 37% al 40% quindi 3% in più se consideriamo il riferimento percentuale che viene solitamente comunicato.

vediamo come sono andate realmente le cose

il partito A passa da 296 voti a 280 voti quindi perde in realtà voti con un calo attorno al 5% e passa dal 29.6% al 28%

Partito B: passa dal 31% al 30% apparentemente perde un punto percentuale

vediamo come sono andate realmente le cose

il partito B passa da 248 voti a 210 il che significa un calo del 15% e passa dal 24.8% al 21%

Partito C: passa dal 7% al 10% quindi un incremento apparente del 3%

vediamo come sono andate realmente le cose

il partito C passa da 56 voti a 70 voti con un incremento del 25% e passa dal 5.6% al 7%

 

votip. Ap. Bp. CAltrino voto
totale voti elezione180029624856200200
totale voti elezione270028021070140300
delta-100-16-3814-60100
% elezione 1 su numero voti37%31%7%25%
% elezione 2 su numero voti40%30%10%20%
delta3%-1%3%-5%
% elezione 1 su numero votanti80%29,6%24,8%5,6%20%20%
% elezione 2 su numero votanti70%28%21%7%14%30%
DELTA-10%-1,6%-3,8%1,4%-6%10%

Quello che si può evincere da questa tabella è che, di fatto, il vero vincitore della tornata elettorale qui rappresentata è stato l’astensionismo che ha una una percentuale di “voti” superiore a qualsiasi altra forza politica. Dal punto rappresentativo (ma non dalla composizione dei seggi che sembra essere l’unico interesse delle varie forze politiche) la indicazione dovrebbe essere preoccupante, se consideriamo l’astensionismo un atto politico questo indica una presenza superiore a quella di qualsiasi partito.

Se estendiamo questa analisi al voto europeo in genere, con le percentuali di astensione medie ricavate, il quadro che ne esce fuori è estremamente desolante in termini di rappresentatività di questo parlamento nei confronti dei paesi membri.

Meditiamo gente meditiamo

ciao

A